“Tavolinizzazione” ai Decumani: il ministro dice basta.
Centro storico Unesco di Napoli: per Sangiuliano è il momento di imporre delle regole. La “tavolinizzazione”, come l’ha definita il simpatico amico minorese di Positanonews Gaspare Apicella, ha raggiunto dei livelli inaccettabili nel centro partenopeo.
Dell’equilibrio tra turismo e tutela del patrimonio storico, e dell’assenza di regole in materia, se n’è parlato ieri nella Basilica della Pietrasanta, tra più di diciotto associazioni operanti sul territorio, ed il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Napoli è diventata la città dei tavolini selvaggi: montati ripiani, strutture e sedie su marciapiedi, da Santa Brigida, Intorno ai monumenti, e fino ai Decumani. Addirittura all’interno di un cantiere, come successe nell’immediato post covid, in via dei Tribunali. Turisti e pedoni sono costretti allo slalom gigante tra i camerieri, non solo per camminare, ma anche per attraversare la strada, come in Corso Vittorio Emanuele.
Le associazioni sono sul piede di guerra ed hanno invocato il rilancio del Piano di gestione del centro storico Unesco, che venne redatto nel 2001, ma che non è mai diventato operativo.
Hanno riconosciuto che questo strumento, può rappresentare l’unico mezzo di contrasto all’anarchia del settore della ristorazione, cresciuto a dismisura in tutta l’area, e che ha finito per soffocare tutte le attività tradizionali come botteghe artigiane e librerie storiche.
Il ministro Sangiuliano, come ha riportato ieri un articolo sul “Corriere del Mezzogiorno”, intervenendo sul tema ha assicurato che <<Proprio pensando a luoghi come Port’Alba, stiamo per presentare la legge sul libro, in cui ho voluto inserire l’equo canone per le librerie impegnando i Comuni e gli enti pubblici proprietari di immobili a darli in locazione a queste ultime con canone agevolato per evitarne la sparizione dai centri storici>>.
Sono infatti proprio le librerie a cedere sempre più i propri spazi, a friggitorie e paninoteche, che stanno invadendo poco alla volta tutti i Decumani, contribuendo non poco all’aumento del caos, già determinato dal flusso continuo dei turisti.
Il centro storico si è trasformato in una gigantesca tavola calda, tanto che gli stessi visitatori hanno ormai un’oggettiva difficoltà, alla fruizione del patrimonio artistico cittadino.