Vietri sul mare, poesia di Vincenzo Tafuri sul Primo Maggio

Vietri sul mare, poesia di Vincenzo Tafuri sul Primo Maggio
Primo maggio
Festa di bandiere, voci di parole, il lavoro,
pane dei figli nel desco illuminato, tepore di case.
Il giorno lungo, ansia di attesa nell’anticamera del silenzio
Stanco e sfinito, disperato di bisogno.
Cerca, insisti tenace, diritto di tua gloria, offerta di ricatto.
Accetto il compromesso, ora senza tutela.
Schiavo di necessità, la legge falsa che non guarisce,
strumento ingordo nel potere del profitto.
Genesi di padre e madre, capelli bianchi,
fatica di sudori come argentee carezze.
La pandemia e la guerra, nubi velate di grigiori,
paga la pena il popolo oppresso, omicidio di vita,
morte bianca, numeri aridi senza preghiere.
Voglio la riscossa, la dignità, il coraggio di giustizia
nella pace della sera.
I miei figli sono germogli come vele di sole.
Enzo Tafur