Arte Contemporanea. Breve intervista all’artista Lina Morici, a cura di Maurizio Vitiello.
Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde l’artista Lina Morici
È difficile fare pittura oggi?
Potrei riassumere dicendo che sono d’accordo con mio marito, almeno per una volta. Diciamo che il mio percorso da ceramista è stato alla base del lavoro che poi in seguito svilupperò sulla tela. Il metodo, la ricerca, la tecnica sono elementi fondamentali per la pittura. Oggi, chi ha intrapreso questo genere di ricerca sembra penalizzato o quantomeno l’ambito appare limitato, visto che proprio le tecniche sono mutate e forse eccessivamente semplificate.
Vuoi trasferirti a Milano?
Amo Roma, è il mio soggetto. Amo la sua magnificente storia, le tragiche luci, le voci, i gatti. Non potrei mai trasferirmi a Milano, ma accompagnerei volentieri i miei quadri insieme a quelli di mio marito.
Quali progetti da sviluppare nel 2023?
Diciamo che, per ora, mi sento di voler continuare il percorso dedicato proprio allo sviluppo del mio soggetto amato che è la città che mi ospita.
La stampa ti ha seguito, ultimamente?
Secondo il tipo di stampa, i giornali quali i quotidiani non sembrano essere molto interessati a seguire gli artisti, se non quelli in vetta al mercato, mentre tutto l’interesse pare sia slittato nel mondo di internet. Ad esempio, la doppia antologica mia e di Mario La Carrubba “Percorsi” è apparsa su diversi siti e blog tra i quali Exibart.
Hai partecipato a Fiere d’Arte?
Non mi è mai capitato.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
Se continua così penso di no, sembra che tutto sia per divertire, per stupire, per una rievocazione del già fatto e così, forse, l’arte intesa come quella classica è destinata a diventare di nicchia. Intendo dire che l’idea, la sua creatività di indagine, la tecnica pittorica sia quasi al limite dell’estinzione quanto meno per il mondo attuale del mercato. Mi auguro sia solo un momento di passaggio.