Castellammare di Stabia: la Fontana del Re di Quisisana ridotta ad una discarica a cielo aperto
Fino a 30 anni fa era il polmone verde di Castellammare di Stabia. I Borboni li avevano scelti come luogo per trascorre le loro vacanze. 50 anni fa venivano usati come campo di gare podistiche per gli studenti delle scuole medie durante le giornate “Primavera”. Oggi però quei boschi non attirano più nessuno. Solo delinquenti e spacciatori. Stiamo parlando dei boschi di Quisisana, l’area ricca di alberi di grande fusto che sovrasta la reggia dei Borboni situata più a valle e dove tra poco saranno abbattuti più di 30 ippocastani secolari. Un polmone verde che oggi è ridotto a una pattumiera. Sporcizia di ogni genere che ogni giorno viene depositata nei suoi sentieri. Carta, plastica, siringhe usate dai drogati, vetro, ogni genere di ferrame e rifiuti vari hanno ridotto il luogo ad una discarica a cielo aperto. Eppure i boschi di Quisisana con l’ex reggia dei Borboni è un’area posta sotto l’egida della Soprintendenza Archeologica di Pompei e dove il comune di Castellammare di Stabia vorrebbe realizzare un polo culturale. Inoltre, proprio dentro la Reggia dei Borboni c’è pure la sede dell’Ente Parco dei Monti Lattari. Allora, penserete voi, i boschi di Quisisana sono mantenuti come un oggetto prezioso, un monile, un posto elegante, fine, pregevole, raffinato. Purtroppo non è così. L’ex area picnic alle falde del Faito è una discarica a cielo aperto, un posto pericolosissimo dove si possono incontrare solo delinquenti di ogni genere. Peccato, perché in un’altra realtà civica, le aree come i boschi di Quisisana e la Fontana del Re sarebbero tra i luoghi più visitati d’Italia.