Castellammare di Stabia: la storia di Pupetta Maresca raccontata in un romanzo
Mori a 85 anni, il 29 dicembre del 2021 nella sua casa a Castellammare di Stabia. Stiamo parlando di Assunta “Pupetta” Maresca, vedova del boss Pasquale Simonetti detto Pascalone ‘e Nola, da tutti ritenuta la “prima” camorrista d’Italia. Sfidò pubblicamente Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata. Quando era ancora in vita, ispirò una serie di opere: un film firmato da Francesco Rosi (La sfida, 1958), poi Il caso Pupetta Maresca, prodotto dalla Rai nel 1982 e trasmesso integralmente soltanto nel 1994. E infine la fiction “Pupetta – Il coraggio e la passione”, nella quale il suo personaggio lo ha interpretato Manuela Arcuri. Assunta era figlia di Alberto Maresca e nipote di Vincenzo, boss riconosciuti. Rimediò la prima denuncia per aver aggredito una compagna di scuola. Rischiava una condanna, ma la denuncia fu ritirata. Dopo aver vinto un concorso di bellezza, si fidanzò con Pascalone ‘e Nola, già allora considerato un boss riconosciuto. Al matrimonio arrivò già incinta e testimone di nozze fu Antonio Esposito detto Totonno ‘e Pomigliano. Tre mesi dopo il marito era già morto in un agguato e nell’ottobre del 1955 lei stessa, forse con la complicità di altre tre persone, uccise Esposito, considerato il mandante dell’omicidio del marito. Venne condannata a 13 anni di reclusione e in carcere partorì il primo figlio, Pasqualino. Per gli inquirenti il delitto si inquadrava nella guerra di camorra per la gestione del mercato ortofrutticolo. Nel 1967 divenne attrice cinematografica nel film Delitto a Posillipo di Renato Parravicini, vagamente ispirato alla sua vita. Tre anni più tardi, dopo aver aperto due negozi di abbigliamento a Napoli, sposò in seconde nozze il camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli. Nel 1974 il figlio Pasquale fu ucciso in un agguato di camorra e il suo corpo non fu mai ritrovato. Il 19enne non aveva mai accettato la relazione della madre con Ammaturo e lo aveva più volte minacciato. Quest’ultimo venne arrestato con l’accusa di omicidio e successivamente assolto per insufficienza di prove, ma il rapporto con Pupetta si ruppe lo stesso.
Ora la sua storia è diventata anche un libro, un romanzo che parlerà della prima donna boss nella sua Castellammare di Stabia a partire della seconda metà del 1900. Philippe Vilain, già autore di bestseller e professore di letteratura francese a Napoli ha individuato in Pupetta Maresca la figura ideale per un romanzo fatto di onore e vendetta ma anche amore e passione. La presentazione del libro avverrà giovedì 8 giugno presso l’Institut Français di Napoli, alle ore 18.