Costiera Amalfitana: l’Assedio del Popolo dei selfie e la Rivolta del Popolo dei Residenti.
Il primo assalto in costiera dopo la stasi invernale, si verifica sempre nella settimana di Pasqua, quest’anno però la disfatta si è consumata con il ponte del 25 aprile.
Se n’è parlato e scritto tanto in quei giorni: code interminabili di auto, fallimento del dispositivo delle targhe alterne, eventi programmati sempre in date ad alto tasso di caos, ambulanze bloccate, smog e rumore, sosta selvaggia sulla statale, proposte di numero chiuso, ecc.
Già il sabato 23, Ravello è stato teatro di un vergognoso assalto al bus Sita pomeridiano, che si è riempito all’inverosimile per il rientro dei turisti a Sorrento, ed il mezzo è rimasto bloccato non riuscendo a partire.
Analoghe scene si sono ripetute i giorni seguenti, ad Amalfi e Positano, dove la rabbia e nervosismo hanno prevalso all’armonia della festa, propagandosi a cascata su tutta la costa.
Persino il personale Sita, per quanto abituato a far fronte a questo tipo di disagi, non è più riuscito a sostenere la situazione, ed ha fatto richiesta ufficiale di provvedimenti urgenti, per un contingentamento del traffico sulla statale, per l’invasione spropositata di turisti al capolinea ed alle fermate.
Persino il prefetto di Salerno Francesco Russo, rimase imbottigliato in quel weekend nel traffico sulla statale, ed attribuì la colpa alla sosta selvaggia, che però in realtà, costituisce solo un’ulteriore causa.
La “Costa Divina” va considerata proprio come un’isola, di quelle capaci di esercitare quel malsano magnetismo che attira una quantità spropositata di turisti, tutti concentrati nelle feste e mesi estivi, con un caos che sconvolge terra e mare, ed un sovraffollamento tossico fatto di truppe di turisti: il “Popolo del selfie”.
Il limite di carica della costiera è molto limitato, e purtroppo facilmente superabile, e le comunità esasperate sono sul piede di guerra, tanto che i sindaci, loro malgrado sono dovuti intervenire sulla questione, pur di scongiurare una vera e propria rivolta da parte dei residenti.
La modifica al Codice della Strada per rendere attuabile la ZTL Territoriale in Costa d’Amalfi, è stato oggetto di un incontro, svoltosi nei giorni scorsi a Roma, della delegazione della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.
La stessa Conferenza dei Sindaci inviava anche una “missiva”, in primis al Presidente della Regione De Luca, sulla necessità di implementare il servizio di trasporto pubblico Sita, per far fronte alla crescente domanda nella stagione turistica, tenuto conto anche della limitazione delle targhe alterne.
In effetti il popolo della costa ha pazientemente atteso per molti anni, che i “pachidermici” governi locali e regionali trovassero delle soluzioni idonee per il turismo in crescita esponenziale, consapevoli che questo è un particolare e difficile territorio. Hanno riposto fiducia nell’idea della ZTL territoriale, come unica possibile soluzione per una sostenibilità “intelligente” del territorio, in grado di orientare efficacemente i flussi, in base alla reale disponibilità di accoglienza dei luoghi.
I tempi biblici della burocrazia, unitamente alle correnti contrarie di quei forti interessi commerciali perennemente in opposizione verso ogni tipo di innovazione, ne hanno impedito la rapida realizzazione, ed oggi quel “moderno” dispositivo tecnologico, richiede già un’aggiornamento, ancor prima della sua applicazione, per le mutate esigenze del mercato turistico locale.
La semplice osservazione dello stato dei luoghi fa comprendere facilmente che una Zona a Traffico Limitato, finalizzata a limitare l’accesso veicolare, basata sui posti auto disponibili nei parcheggi, pur essendo necessaria, non è più sufficiente.
Il grande numero di visitatori giornalieri che si riversano sul territorio mediante il trasporto pubblico via terra e via mare, in un flusso quotidiano continuo, e picchi inaccettabili nelle ore di arrivo e di ritorno in giornata, ruchiederebbero una ZTL dedicata anche alla mobilità del trasporto pubblico, in base alle corse ed ai posti disponibili su bus ed aliscafi.
Qualunque soluzione si intraprenda, è arrivato il momento per i comuni de “l’Isola Divina”, di predisporre un Piano per un Turismo Sostenibile, Tecnologico-Telematico-Territoriale , in grado di conciliare la vita dei residenti con quella dei turisti.
È grazie ai residenti che il territorio può continuare ad essere tutelato, ed è grazie ai turisti, che siano alloggiati o in visita, che si può continuare a produrre ricchezza, a patto però che per tutti ci sia il rispetto dovuto.
È assurdo anche pretendere il pagamento della tassa di soggiorno dagli alloggiati, esonerando i gitanti pendolari dal pagamento di una tassa di visita, dato che essi sono la pricipale causa di caos, inquinamento e dei maggiori danni al territorio.
Il “Popolo del Selfie” se ne dovrebbe fare una ragione, che siano i benvenuti nei mesi invernali, quelli che si prestano meglio ad immortalare i magici tramonti ed i paesaggi mozzafiato.
Parimenti se ne faccia una ragione anche quella parte di imprenditori residenti, che pretende di sfruttare in modo intensivo, tutte le risorse del territorio, senza alcun rispetto per l’ambiente e per quei concittadini, che non vivendo di turismo, da esso finiscono per subirne solo i danni e nessun tipo di beneficio.