Dalla Fiera del libro di Vietri sul mare solidarietà a Faenza, ed il ricordo di don Lorenzo Milani e della “cultura distrutta “ di Via dei Georgofili

24 maggio 2023 | 17:42
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Dalla Fiera del libro di Vietri sul mare  solidarietà a Faenza, ed il ricordo di don Lorenzo Milani e della “cultura distrutta “ di Via dei Georgofili
Dalla Fiera del libro di Vietri sul mare  solidarietà a Faenza, ed il ricordo di don Lorenzo Milani e della “cultura distrutta “ di Via dei Georgofili
Dalla Fiera del libro di Vietri sul mare  solidarietà a Faenza, ed il ricordo di don Lorenzo Milani e della “cultura distrutta “ di Via dei Georgofili
Dalla Fiera del libro di Vietri sul mare  solidarietà a Faenza, ed il ricordo di don Lorenzo Milani e della “cultura distrutta “ di Via dei Georgofili

La Fiera del libro “Un Libro d’a…Mare” 2023, che si terrà a Marina Vietri sul mare nei giorni 26 – 27 e 28 maggio, sarà una fiera all’insegna del ricordo di Don Lorenzo Milani, scrittore, docente ed educatore cattolico, dell’attentato all’Accademia dei Georgofili a Firenze e di solidarietà a Faenza.
In concomitanza con i festeggiamenti per il centenario della nascita di don Milani la Regione Toscana il 27 maggio ospiterà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in visita a Barbiana ricorderà il grande prete scrittore.
Gli scritti di don Milani innescarono al tempo aspre polemiche, coinvolgendo la Chiesa cattolica, gli intellettuali e politici dell’epoca.
Nel dicembre del 1954 venne mandato a Barbiana, una minuscola e sperduta frazione di montagna nel comune di Vicchio, in Mugello, dove entrò in contatto con una realtà di povertà ed emarginazione ben lontana rispetto a quella in cui aveva vissuto gli anni della sua giovinezza.
La sua figura di prete è legata all’esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, nella canonica della chiesa di Sant’Andrea.
Gli ideali della scuola di Barbiana erano quelli di costituire un’istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di selezionare ma piuttosto di far arrivare, tramite un insegnamento personalizzato, tutti gli alunni a un livello minimo d’istruzione garantendo l’eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.
La scuola suscitò immediatamente molte critiche e ad essa furono rivolti attacchi, sia dal mondo della chiesa sia da quello laico.
Fu don Milani ad adottare il motto inglese “I care”, letteralmente ”mi importa”, ”mi interessa”, ”ho a cuore”, in dichiarata contrapposizione al “Me ne frego” fascista, che sarà in seguito fatto proprio da numerose organizzazioni religiose e politiche, tra cui ultima la presidente del Parlamento dell’Unione Europea, Ursula von der Leyen, la quale intervenuta allo State of the Union in collegamento con l’Università europea di Firenze ebbe a dichiarare :
“Negli anni Sessanta, un giovane maestro, don Lorenzo Milani, scrisse su un muro di una scuola a Barbania, due semplici parole in inglese: ”I care”, spiegando ai suoi studenti che quelle due parole sarebbero dovute diventare le più importanti da apprendere.
Don Milani ci ha trasmesso l’etimologia di educare, che non è immettere, ma educere, tirare fuori il meglio dalle menti ben predisposte.
Il motto di Don Milani “ I CARE” è l’esempio europeo, significa prendersi responsabilità.
Dal febbraio 2022 milioni di europei hanno detto
‘I care’ con le loro azioni” di “volontariato “.
Durante al Fiera del Libro si ricorderà, inoltre il trentesimo anniversario della strage di via dei Georgofili, l’attentato terroristico compiuto da Cosa nostra nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993 tramite l’esplosione di un’autobomba in via dei Georgofili a Firenze, nei pressi della storica Galleria degli Uffizi.
L’esplosione dell’autobomba imbottita con 277 chilogrammi di esplosivo provocò l’uccisione di cinque persone: i coniugi Fabrizio Nencioni (39 anni) e Angela Fiume (31 anni) con le loro figlie Nadia (9 anni) e Caterina (appena 50 giorni di vita) e lo studente Dario Capolicchio (22 anni), nonché il ferimento di una quarantina di persone.
Ma la cultura oltraggiata è oggi a Faenza, una Città di antica tradizione ceramica, devastata dagli alluvioni dei gironi scorsi.
Anche il Museo Carlo Zauli, che nasce a Faenza nel 2002, all’interno degli spazi che dal 1949 furono luoghi di lavoro dello scultore faentino e punto di riferimento nella produzione e divulgazione dell’arte contemporanea, è completamente distrutto. Chiunque voglia contribuire alla sua ricostruzione potrà effettuarla attraverso questa raccolta fondi GoFundMe.
*Alluvione Faenza Museo Carlo Zauli* https://gofund.me/289ac87d o effettuare una donazione attraverso il link https://gofund.me/51e5a625
La Fiera del libro di Vietri sul mare vuole essere un ulteriore momento di stimolo per incrementare la lettura, che da sempre contribuisce a tirar fuori il meglio delle persone ben predisposte.