La Terra delle Sirene raccontata da Harriet Beecher Stowe, l’autrice de “La capanna dello zio Tom”
Tra le arance un tesoro letterario nascosto: scritti e lettere di Harriet Beecher Stowe su Sorrento
Piano di Sorrento (NA), maggio 2023. Harriet Beecher Stowe (1811 -1896) fu certamente la più importante scrittrice americana del XIX secolo ed un’importante esponente del movimento abolizionista (della schiavitù). È lei, infatti, che firma nel 1852 il capolavoro “La capanna dello zio Tom” – il romanzo più venduto al mondo in tutto il 1800- che spinse Abraham Lincoln a dirle, quando la incontrò di persona per la prima volta: “Allora questa è la piccola signora che ha scatenato questa grande guerra!”. Ebbene questa piccola grande donna ha amato profondamente Sorrento e i suoi alberi di arancio. Tra gli ospiti e le ospiti illustri della nostra terra la Beecher Stowe non era mai stata censita; a scoprire invece quanto questa scrittrice fosse legata a Sorrento, tanto da dedicarle un romanzo (Agnes of Sorrento) e altri scritti, è stato Beniamino Cuomo che, non nuovo a simili scoperte, fu definito tempo fa da Gian Mario Benzing, critico musicale e vice caporedattore del Corriere della Sera, “pregiato esploratore musicale partenopeo”. Con Beniamino Cuomo ho avuto una piacevole conversazione durante la quale mi ha esposto innanzitutto il progetto di un concerto musicale, che si terrà nel mese di settembre molto probabilmente a Sorrento, dedicato ad Harriet Beecher Stowe. Una rappresentazione readings + musica che ne celebrerà l’impegno abolizionista e femminista: nella prima parte verranno eseguiti songs americani dell’epoca, molto raramente eseguiti, collegati anche ad altre figure femminili che possono essere definite “eroiche”: una per tutte Margaret Fuller che scrisse nel suo diario, abbacinata dalla bellezza del paesaggio: “Baiæ had still a hid divin ity for me, Vesuvius a fresh baptism of fire; and Sorrento -oh! Sorrento was beyond picture, beyond poesy “. Nella seconda parte verranno letti passi dai primi due capitoli del romanzo Agnes of Sorrento ed alcune poesie su Sorrento scritte da viaggiatori stranieri; e proposti brani musicali su Sorrento, quasi tutti non molto noti (anche in lingua straniera). Protagoniste del concerto la pianista Valeria Lambiase, Docente di musica da camera a San Pietro a Majella, e il mezzosoprano Silvia Cialli, del Coro del San Carlo. Tornando alla Harriet Beecher Stowe, Beniamino Cuomo, leggendo scritti della scrittrice digitalizzati da straordinari siti online come Archive.org e Hathitrust Babel, ha appreso che nel suo viaggio in Italia nel 1859 la scrittrice americana visitò Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Amalfi, Capri e soggiornò anche a Sorrento; fu proprio la permanenza nella terra di Torquato Tasso che le ispirò la scrittura del romanzo “Agnes of Sorrento”, pubblicato in patria nel 1862. Si tratta di un romanzo storico ambientato al tempo di papa Alessandro VI Borgia che si conclude con il processo e il rogo di Girolamo Savonarola. Agnes è la figlia di un nobile romano che sposa segretamente una ragazza di umili origini, per poi abbandonarla dopo la nascita di Agnese. La giovane moglie muore di dolore, ed Elsie, la nonna, porta Agnes a Sorrento, dove vive vendendo arance per strada. La sua bellezza e la sua purezza le attirano molti spasimanti, meritevoli e indegni, e la coinvolgono in molti incidenti romantici e drammatici. Questa la trama in estrema sintesi. Nel romanzo, mai tradotto in italiano, pregevoli sono i primi capitoli dedicati alla descrizione di Sorrento di inizio Cinquecento, testimonianza del grande interesse suscitato dalla nostra città nella scrittrice americana che ne approfondì storia, tradizioni e geografia. Ma l’interesse della Beecher Stowe nei riguardi di Sorrento non si fermò a questo romanzo: di grande interesse per noi sorrentini è anche il libro “Palmetto Leaves” (Foglie di palma) del 1873, nel quale la scrittrice americana continuò a parlare delle delizie di Sorrento, esaltando l’albero da frutto che lei letteralmente definisce: il più nobile, il più generoso e il più fruttuoso dell’Eden, ovvero l’arancio sorrentino. La passione per questa pianta la prese a tal punto che a Mandarin, piccolo sobborgo di Jacksonville (Florida), fece piantare nel fondo agricolo di sua proprietà 115 alberi d’arancio, decisa ad incentivarne la coltivazione in tutta la Florida. La Beecher Stowe studiò la lingua italiana (di più il francese), disegno e si appassionò alla pittura: fu una brava pittrice e i suoi soggetti preferiti erano le arance e le magnolie, quest’ultime amate perché “come me hanno radici profonde”. Alcuni suoi dipinti sono oggi conservati nei musei a lei dedicati negli Stati Uniti. Beniamino Cuomo ci propone un viaggio musicale e letterario nel mondo abolizionista e femminista del XIX secolo di grande interesse che si spera possa stimolare docenti e studenti delle nostre scuole ad approfondire questi argomenti (es. novelle e romanzi non noti ambientati anche a Sorrento). Concludo riportando una bellissima frase di una grande giornalista anglosassone vissuta nello stesso periodo, Harriet Martineau (1802 – 1876): “Ah se l’altra metà del cielo non fosse stata in tutti questi secoli sottomessa e se avesse goduto della stessa libertà degli uomini, avremmo oggi mondo migliore, certamente meno armato.
di Luigi De Rosa
Nella foto uno dei dipinti che Harriet Beecher Stowe dedica alle sue amate arance