Laura Perspicace pubblica il romanzo Io ti ritroverò
Laura Perspicace pubblica il romanzo Io ti ritroverò
Una storia bella e toccante è al centro del romanzo da poco uscito di Laura Perspicace, blogger, scrittrice e sceneggiatrice catanese, una persona bella dentro e fuori, biondissima, un viso di dolcezza infinita e una predisposizione empatica immediata. “Io ti ritroverò” è la storia di Zahira, 37 anni, nata ad Acrab, in Siria, e adottata all’età di 8 anni da una famiglia di Roma. Durante un viaggio in aereo, destinazione Turchia, alla ricerca delle sue origini, la donna ripercorre con la mente tutta la sua storia, dai primi anni di vita nella sua famiglia biologica, con la madre e il padre, al momento in cui è fuggita dalla sua famiglia, all’ingresso in orfanotrofio, al giorno in cui ha conosciuto i genitori adottivi. Fino al suo primo incontro con Alex, e al ricordo di come quest’ultimo abbia dovuto faticare non poco per abbattere quel muro che aveva costruito attorno al cuore. Questa storia d’amore inizialmente travagliata porta Zahira a voler ritrovare la sua famiglia biologica, e in questa ricerca scopre una realtà a lei sconosciuta e mai immaginata. La storia narrata nel libro è stata ispirata dalle migliaia di racconti che Laura ha raccolto da quando ha deciso di dedicare la sua esistenza a far ritrovare mamme e figli divisi alla nascita. A spingerla a questo lavoro immane, il convincimento che conoscere le proprie origini sia un diritto di chiunque essere umano. La Perspicace ha sperimentato, vicenda dopo vicenda che ha seguito, quanto per una persona possa essere importante ricomporre i pezzi della propria esistenza risalendo alle sue radici. Laura ha sempre spiegato che ritrovare le proprie origini familiari può rappresentare un desiderio intimo e profondo che serve a colmare un vuoto dentro. Sapere a chi si assomiglia, come carattere e sembianze, serve a rinsaldare la propria identità. Infine appurare il reale perché della propria adozione aiuta a fare la pace con il passato. Cercare le proprie origini familiari non vuol dire rinnegare i genitori adottivi, perché l’adozione resta un impagabile atto d’amore, ma fare un viaggio a ritroso nella propria vita, fin da quando è cominciata. Sono molte le persone nel mondo che la considerano un “angelo”, capace di realizzare come per miracolo il sogno di un’esistenza: ritrovare i propri familiari. Da oltre 10 anni, la Perspicace si dedica gratuitamente, con puro spirito di missione, attraverso il suo profilo web «Figli adottivi cercano genitori biologici» (sito, account Instagram, gruppo e pagina Facebook), ad aiutare figli adottivi a rintracciare i propri genitori biologici; ma ci sono anche tante mamme che cercano i figli dati in adozione e non mancano fratelli o sorelle, separati durante la loro infanzia. Tutto è nato dalla sua vicenda personale: sua madre era stata adottata e lei nel 2008 l’ha aiutata a conoscere le sue origini, tramite facebook che le permise di mettersi in contatto con l’ostetrica che l’aveva aiutata a venire al mondo. A poco a poco, grazie alla sua spiccata abilità a realizzare i ricongiungimenti apparentemente più difficili, è diventata un punto di riferimento sicuro in tutto il mondo, grazie al suo sito web, tradotto in tutte le lingue. E’ la voglia di aiutare gli altri a nutrire la sua anima. Unico premio? Vedere felici le persone che aiuta. Il suo motto è: ‘se puoi farlo, perché non provarci?’. Ormai le richieste le arrivano da tutta Italia e dall’estero. In dieci anni è riuscita a risolvere oltre 800 casi. Il suo metodo è oramai ben collaudato. Chi vuole il suo aiuto la contatta su facebook o sul sito. Le persone, a cui garantisce la privacy più assoluta, le raccontano la loro storia. Una volta acquisiti i dati essenziali, Laura scrive l’appello e lo pubblica sul web, sia sul sito che su tutte le pagine social. La risonanza è immediata, grazie alla ormai enorme visibilità che hanno le sue pagine social e web. Iniziano varie segnalazioni che Laura verifica con la massima attenzione, fino a gestire un primo contatto tra gli interessati, col tatto e la delicatezza che le sono proprie. Non possiamo che dire “grazie” a questa donna, per aver scelto di condividere la sua vita e il suo tempo, gratuitamente, con gli altri, per trasformare i pianti in sorrisi e colorare vite tormentate con uno sguardo di speranza. E leggendo il suo romanzo, saremo ancor più vicini al suo grande cuore.
Carlo Alfaro