Lettere da Piano di Sorrento – Siamo veramente usciti dal fascismo?

La domanda nasce spontanea soprattutto in occasione del succedersi di due date storiche: il 25 aprile ed il 1 maggio. Anche quest’anno, dopo l’insediamento del Governo Meloni, le polemiche sono continuate.
Il 25 aprile, festa nazionale, dovrebbe trovare il consenso di tutti gli italiani, ma non è così. Ci si interroga ancora: “è la festa di tutti gli italiani o dei partigiani e comunisti?”.
Per quanto attiene al 1 maggio, festa del lavoro, sembra che l’attuale destra non è molto propensa ad accettarla. Ed infatti, la Presidente del Consiglio ha pensato di convocare e svolgere, proprio in quel giorno, un consiglio dei ministri per varare un decreto sul lavoro, quasi a voler significare che fosse una giornata lavorativa come le altre, e loro i parlamentari dovrebbero essere apprezzati perché hanno lavorato, proprio in questa giornata, per il bene del Paese.
Ma non sono soltanto questi i comportamenti inquietanti di questo Governo. Riflettiamo. La scelta di convocare e svolgere un consiglio dei ministri a Cutro, nel momento ancora vivo della tragedia dei migranti come anche le affermazioni, forse senili, del Presidente del Senato sul come interpretare gli eccidi avvenuti durante l’era fascista ed ancora la gratuita affermazione del non esservi nella nostra Costituzione la parola “antifascista” ed infine il viaggio dello stesso Presidente in Ungheria, in occasione del 25 aprile, per commemorare “anche” una vittima anti-comunista. Non sono tutti segnali inquietanti?
D’altra parte la Presidente Meloni, con agilità furbesca, evita il più possibile il confronto con la stampa, sfuggendo così al contraddittorio ed ai chiarimenti chiesti dai giornalisti. Seguendo l’esempio dell’On.le Berlusconi, sempre per evitare il confronto con i giornalisti, ricorre ai video od invia note a qualche quotidiano importante per giustificare il suo operato dopo l’emanazione di importanti provvedimenti, evitando cosi di essere osservata o contraddetta. Geniale!
Va considerato infine, nonostante il consiglio ricevuto dall’On.le Fini, ex leader del Movimento Sociale, di dichiarare una buona volta di essere antifascista….non lo fa.
La nota inviata al Corriere della Sera non chiarisce la sua posizione. Frattanto la fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia non è stata cancellata e la nostra Presidente va in giro per l’Europa per rassicurare sulla massima trasparenza della sua politica senza nostalgie per Mussolini, tanto lei un “Benito” già ce l’ha, è il secondo nome del Presidente del Senato.
Ma la cosa più grave che impensierisce, anche all’estero, è il raduno dei nostalgici del fascismo che si svolge ogni anno a Predappio, con tanto di saluto a braccio teso, e relativo cerimoniale, raduno che lo si vuol far passare per un fatto folkloristico. Ma non è vietato dalla nostra Costituzione? Non è apologia del fascismo?

(avv. Augusto Maresca)

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