Oltre la porta stretta del dolore: Gio’ Gio’
Sforzatevi di entrare per la porta stretta Lc 13,22-30
Sorrento (NA) Ieri presso la cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo di Sorrento si è tenuto il concerto “L’anno che verrà. Canzoni di Lucio Dalla”, progetto musicale del Trio G.S.M. composto da Peppe Servillo (voce), Natalio Mangalavite (pianoforte) e Javier Girotto (sax soprano e percussioni), evento che rientrava nella programmazione della Seconda edizione della kermesse “I Colori di Lucio” curata dall’Associazione Nemesi e dedicata al cantautore bolognese a 80 anni dalla nascita. Lo spettacolo è stato organizzato dalla famiglia Antonetti – Iaccarino in memoria del giovane avvocato paladino dell’ambiente Giovanni Antonetti, per tutti gli amici semplicemente Gio’ Gio’, scomparso il 3 maggio del 2013 a soli 33 anni. A raccontare al pubblico di Gio’ Gio’ sono stati chiamati il padrone di casa, don Carmine Giudici, amici e familiari ma è alle parole di mamma Rosaria che credo sia giusto affidare il senso di tutto quello che abbiamo vissuto ieri in nome di Giovanni, le riporto in quest’articolo così come le ricordo. Sono le parole di chi ha attraverso la porta stretta del dolore: “Una rinascita della natura in primavera, un’esaltazione dell’anima: una resurrezione. Così è stato per noi. L’inizio di una nuova vita, dopo la sofferenza della croce, la porta stretta del dolore. Questa esperienza sconvolgente della nostra vita non poteva rimanere senza un senso. Un dolore fine a se stesso. E’ stato necessario un lavoro di trasformazione della sofferenza. Trasformazione in una terra fertile. Per nuovi amori, nuove passioni, nuovi rapporti umani. Tutto ciò era dovuto per la famiglia, gli amici, per i tanti che hanno amato e vissuto nel ricordo. Questo il significato di questa sera: la morte che si fa vita, il dolore che si fa forza, l’entusiasmo che ci riprende per mano. L’allegria di Gio’ Gio’, la sua determinazione, il suo entusiasmo, la sua serietà e profondità, le rivediamo sempre più spesso negli occhi e nei volti di chi ci sta vicino e per questo, non siamo soli”.
A cura di Luigi De Rosa
Angelo di Marcello Aversa