Positano, un anno senza l’amico e fotoreporter Massimo Capodanno

Una giornata triste per Positano ed anche il cielo sembra versare lacrime in memoria dell’amico Massimo Capodanno, scomparso esattamente un anno fa ma il cui ricordo resta vivo ed indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo.
Una persona dal grande cuore e dall’immensa sensibilità che scaturiva dai suoi scatti con i quali negli anni ha raccontato la storia ma ha anche saputo cogliere la bellezza delle piccole cose e dei particolari che spesso passano inosservati e che, invece, lui sapeva trasformare in pura arte.
Con la sua macchina fotografica sapeva catturare le emozioni del quotidiano in maniera unica riuscendo sempre a cogliere l’immagine giusta.
Massimo Capodanno era romano ma da tempo aveva scelto Positano come suo luogo del cuore. Fotoreporter dell’Agenzia ANSA dal 1973 al marzo 2007. Esordisce come apprendista pittore e scultore, ma la sua passione per la fotografia lo spinge, ancora giovanissimo, a intraprendere il “mestiere”. Inizia a Firenze nel 1967 in un laboratorio di fotolitografia per apprendere le arti grafiche. Nel 1968 si trasferisce a Milano in cerca di lavoro nella pubblicità, ed inizia a lavorare come fotografo in una galleria d’arte, riprendendo i “Vernisage” degli artisti. La svolta professionale è segnata nel 1969 a Londra dove si fa le ossa nello sudio di Jeff Vickers facendo da assistente ai fotografi di moda e pubblicità come Mark Hammilton e Duncan Willet. Tornato a Roma nell’estate del 1970, collabora con l’ufficio stampa Rai, e con il Messaggero dedicandosi alla 3 pagina con servizi di spettacolo, politica, attualità. Quando nel 1973 arriva all’Ansa scopre la “Nera” e la crudezza degli avvenimenti colti sul fatto. Si impegna nell’attualità, nello sport, e si affina nel fotogiornalismo politico che gli è più congeniale. Dal settembre del 1979 diventa giornalista professionista.