Sorrento, Chi è stato e quale insegnamento ci ha lasciato Giovanni Antonetti
“… metterci la faccia senza paura e senza esitazione”. Tale era e rimane il messaggio!
Sono stato presente l’altro giorno al bell’evento svoltosi nella Cattedrale di Sorrento per commemorare la figura di Giovanni Antonetti a dieci anni dalla sua scomparsa. Vedere tanta gente riunita, dopo tanto tempo, intorno al nome di Giovanni è stato senz’altro emozionante, cosi come commoventi sono state le belle parole proferite dalla madre Rosaria, da don Carmine Giudici e dagli amici di Giò Giò. Avevo preparato anch’io, un intervento che ricordasse la figura di Giovanni, ma non me la sono sentita e come spesso successo in passato, ho preferito rimanere nell’ombra, anche in quella occasione. L’animo del fido scudiero mi suggeriva che in quei momenti forse non sarebbero state abbastanza le parole per descrivere il suo operato e ciò che ancora Giovanni rappresenta per coloro che, sfidando tutto e tutti, con la lealtà e la tenacia che ci ha sempre contraddistinto, sono stati fedeli al suo fianco e da dieci anni nel suo nome, sono rimasti in trincea a combattere, con grande orgoglio, le sue e quelle che sarebbero state le nostre battaglie.
A Rosaria, a Giancarlo, a Renato per i quali difficilmente il tempo potrà colmare il vuoto lasciato, da Amico leale posso assicurare che Giovanni continua ad essere tra di noi . Anche per noi all’inizio è stato necessario un lavoro di trasformazione della sofferenza e come dichiarammo dieci anni fa: Giovanni Vivra! Posso assicurare che, finché avremo forza, continueremo imperterriti a mantenere la parola data.
Per coloro che non hanno avuto il privilegio di conoscerlo, per tanti cittadini onesti e perbene che vorrebbero battersi per una maggiore giustizia sociale, per le nuove generazioni impegnate o che vogliono impegnarsi nelle lotte ambientaliste e a favore della tutela del nostro territorio, vogliamo ancora una volta evidenziare Chi è stato, cosa ha rappresentato per la comunità sorrentina e soprattutto quale è stato il messaggio che ci ha lasciato Giovanni Antonetti.
Senz’altro potremmo definirlo un ciclone che in quegli anni investì, condizionandone la vita politica e sociale, l’intero territorio e che diede inizio ad una nuova era in cui il cittadino sorrentino iniziò a non stare più zitto.
Dalle battaglie per la preservazione dei nostri storici agrumeti, alle varie forme di inquinamento, dal Vallone dei Mulini al parcheggio Rota, alle innumerevoli speculazioni edilizie e tanto tanto altro, una serie di situazioni che videro il coinvolgimento di amministrazioni comunali e Autorità locali preposte e la conseguente attenzione di enti istituzionali superiori tra cui vari ministeri.
Una lotta serrata, a favore del territorio sorrentino, affinché la tutela dell’ambiente e la salvaguardia dei nostri magnifici paesaggi fossero una priorità per la comunità e per chi poi in futuro sarebbe stato chiamato ad amministrare un tale prezioso patrimonio. Senza trascurare , nel contempo , l’importanza e la valorizzazione della nostra economia turistica ed una più equa distribuzione della ricchezza da essa ricavata. Non solo, un impegno costante contro tutte le forme di speculazioni ed alle accertate infiltrazioni malavitose all’interno del tessuto socio economico della penisola che talvolta sembrano avallate da una inspiegabile inerzia da parte delle Autorità preposte.
Tali rappresentano solo alcune delle tematiche che, con un costante e tenace impegno quotidiano, Giovanni affrontava. Con la sua immatura dipartita venne meno quella forza prorompente che in breve tempo ammaliò una parte della nostra comunità . Improvvisamente venne a mancare una giovane ma forte personalità, un figlio di questa terra, che aveva fatto della lotta contro le ingiustizie un motivo di vita, ma che allo stesso tempo dava una speranza che un cambiamento, in particolar modo per i ceti meno abbienti era possibile. Si è certi che il ricordo di Giovanni ha lasciato una traccia indelebile nell’animo di tanti cittadini che difficilmente potrà essere cancellata.
L’Avvocato Giovanni Antonetti era diventato un simbolo della legalità, una sorta di paladino, a cui tanti cittadini si rivolgevano, sostituendolo finanche alle Istituzioni, per risolvere il loro problemi. ”Devo farlo presente ad Antonetti”… si era ormai solito dire tra i cittadini ed i commercianti, per risolvere determinate problematiche che trovavano un muro da parte delle Autorità locali. Problemi che Egli faceva suoi, a cui pretendeva con ogni mezzo dare una risposta. Il lottare per la legalità, per la trasparenza, contro le ingiustizie, tale compito, era diventato per Lui una ragione di vita. Spesso ripeteva: “Le Autorità, le Istituzioni devono essere, al servizio del cittadino e non viceversa… come da sempre si vuole continuare a far credere… via gli sciacalli dai palazzi!. Dove sempre più spesso albergano personaggi che invece di occuparsi della cosa pubblica curano soltanto i propri interessi, tutto a discapito dei cittadini più deboli. I quali continuano a sopportare tale andazzo non riuscendo a capire che sono loro che mantengono con il voto tale sistema.” … e poi, “ i politici che essi mandano al potere dovrebbero stare al servizio della comunità che deve pretendere che costoro facciano esclusivamente il proprio dovere e non curare i loro interessi.
Il Palazzo, gli uffici comunali, sono proprietà del cittadino e non una esclusività degli addetti ai lavori e dei pseudo rappresentanti del popolo che sembrerebbero aver trasformato alcuni uffici in una sorta di mercato, in cui continuamente si curano gli interessi di uno specifico entourage. Dove il semplice cittadino, a cui la Costituzione offre il massimo dei diritti, continua ad entrare in punta di piedi sentendosi sempre più spesso smarrito e dove caso mai non deve dare neanche fastidio”. Inoltre, Giovanni era solito dire: ”I cittadini forti dei loro diritti non si devono prestare ad alcun compromesso. Essi devono iniziare ad uscire dal loro stato di mediocrità che sempre più spesso sfocia nella omertà. Si deve capire che è una situazione che si ripercuote contro loro stessi. Si deve iniziare a pretendere che essi vengano rispettati, imparando però a metterci la faccia! L’accesso all’operato della Pubblica Amministrazione non deve essere una prerogativa per pochi prescelti ma un diritto di tutti i cittadini”. Metterci la faccia senza paura tale era e rimane il messaggio!
A tale proposito a Giovanni va inoltre il merito,nonostante un carattere impulsivo, ribelle che talvolta poteva dare l’impressione di rasentare anche una certa prepotenza ma che in fondo nascondeva una sensibilità ed una bontà d’animo immensa, di aver creato ed amalgamato intorno alla sua persona un gruppo di cittadini onesti e perbene che vede nella Magistratura un baluardo a favore della legalità.
Un gruppo che con il passar del tempo si è andato sempre più ingrossando e quotidianamente, nel rispetto delle regole, ha continuato ad opporsi ad un sistema sempre più corrotto. Una parte di cittadinanza stanca di tante ingiustizie, che uscendo dall’anonimato ha voluto mettere in evidenza, senza nessuna remora, la propria opinione.
Con la perdita di Giovanni, improvvisamente sembrava che si vanificassero tanti sogni , tanti progetti che insieme a lui avevamo deciso di realizzare. E’ stato senz’altro duro ricominciare , per noi amici ,che avevamo avuto il privilegio di condividere un seppur breve ma intenso percorso di vita con Lui. Sebbene in molti si aspettavano il contrario, con la sua prematura dipartita ,il percorso indicato da Giovanni Antonetti non si è arrestato. La promessa che ci facemmo dieci anni fa con la quale, forse anche con un pizzico di incoscienza, dichiarammo che Giovanni Vivrà! E’ diventata di giorno in giorno una concreta realtà! Dai quei tragici giorni non abbiamo avuto nessuna incertezza nel proseguire ininterrottamente il cammino ,indicatoci.
Come dei fedeli discepoli, sebbene qualcuno promise soltanto e qualcun altro si è perso per strada, i veri amici, coloro che hanno sempre creduto in determinati valori, che hanno condiviso tante battaglie per la salvaguardia del nostro territorio, coloro che senza esitazione ci mettevano la faccia, nel nome di Giovanni Antonetti ,hanno proseguito senza esitazione quella che continua ad essere una dura battaglia a favore della giustizia sociale e per la tutela del territorio sorrentino.
Una battaglia che man mano è uscita dai confini territoriali e regionali coinvolgendo importanti Associazioni nazionali ambientaliste e contro le illegalità. Con l’adesione alla Associazione nazionale contro le illegalità e le Mafie “Antonino Caponnetto”,la nascita del Circolo “Giovanni Antonetti” prima e poi con VAS Verdi Ambiente e Società, in sinergia con il Movimento Civico “Conta anche Tu” e altre associazioni ci si è distinti in numerose iniziative a favore della comunità sorrentina . Denunciando all’ Autorità Giudiziaria una moltitudine di irregolarità, mettendo più volte con le spalle al muro amministratori e dirigenti. Un lavoro meticoloso come Egli in tante occasioni ha saputo insegnarci e che spesso ci ha portato a ricevere le lodi sia da vertici istituzionali che da tanti cittadini.
In dieci anni, sebbene con tanta fatica, con il trascurare le famiglie ed il lavoro, subendo anche una serie di vili attacchi possiamo dire che si è fatto , aiutati da una impensabile tenacia, un proficuo percorso (A tale proposito, un grazie ai tanti amici, tecnici, legali, giornalisti ed altri professionisti che nel ricordare la incessante azione di Giovanni nel far rispettarle regole, ci supportano in questa grande avventura il cui fine è assicurare un futuro migliore all’intero territorio).
Il Riprenderci da una tale perdita è stato arduo, ma la promessa che ci facemmo dieci anni fa, dinanzi alle sue spoglie, di continuare il percorso che questo giovane uomo ci aveva indicato ci fu senz’altro di aiuto a superare quei terribili momenti.
All’improvviso sentimmo sulle nostre spalle il peso dell’enorme responsabilità e capimmo cosa Giovanni ha rappresentato in quel periodo per tanti cittadini. Ma oltre all’immensa disponibilità venne fuori quale fosse l’enorme mole di lavoro che Giovanni quotidianamente si sobbarcava a titolo gratuito per la nostra comunità. Affinché la nostra Sorrento, a differenza del contesto circostante, avesse l’opportunità di avviarsi verso un futuro dove, la giustizia sociale ed il rispetto delle regole la facessero da padrone.
Un lavoro immane, al di fuori della normalità che probabilmente è stato troppo anche per una mente brillante come quella di Giovanni. Per chi l’ha conosciuto, per chi è stato per 24ore al giorno in contatto con lui, discutendo, litigando, dando soluzioni, sobbarcandosi centinaia di km in auto per l’Italia, mi sento di dire che Giovanni aveva Sorrento nel Cuore e per Sorrento ha sacrificato la sua giovane vita. Tale vuole essere una risposta anche a coloro che con disprezzo hanno remato contro all’iniziativa di intitolare alla sua memoria un parco da realizzare nell’area del parcheggio di via Rota. Giovanni Antonetti poteva fare a meno di esporsi, come tanti figli di albergatori e di professionisti agiati, poteva godersi la vita e la sua brillante carriera da avvocato, invece contro tutto e contro tutti ha voluto seguire il suo innato istinto di combattente che faceva della lotta contro le ingiustizie un motivo di vita.
Per la moltitudine di persone, giovani ed anziani, che in quel giorno di dieci anni fa hanno pianto Giovanni e che l’altro giorno nello stesso luogo l’hanno ricordarlo, mi sento in dovere dire che il modo migliore per ricordare Giovanni Antonetti è senz’altro continuare a metterci la faccia, in quelle che erano le sue e le nostre battaglie. Infine un ulteriore Grazie a Giovanni che con il tuo seppur breve percorso di vita ha avuto il merito di infonderci quel coraggio, quella tenacia di affrontare qualsiasi situazione che possa ostacolare la retta via del rispetto delle regole e della giustizia sociale che oltre ad apportare un forte contributo alla nostra comunità continua a farci sentire, a differenza di tanti altri, dei veri Uomini!
Grazie Giovanni di continuare il cammino al nostro fianco…
09 maggio 2023 – salvatorecaccaviello