Tensione e tentativo di boicottaggio al Giro d’Italia: i manifestanti del clima falliscono nel fermare la corsa

20 maggio 2023 | 13:06
Tensione e tentativo di boicottaggio al Giro d’Italia: i manifestanti del clima falliscono nel fermare la corsa

Tensione e tentativo di boicottaggio al Giro d’Italia: i manifestanti del clima falliscono nel fermare la corsa
Nella 12ª tappa del Giro d’Italia, tra Bra e Rivoli, si sono vissuti momenti di grande tensione nella parte finale della frazione. Durante gli ultimi chilometri, alcuni manifestanti appartenenti al movimento “Ultima Generazione“, impegnati nella lotta per il clima, hanno cercato di bloccare la corsa distendendosi per terra e occupando la strada. Il loro obiettivo era richiamare l’attenzione sulle devastanti e drammatiche conseguenze delle recenti catastrofi che hanno colpito il Nord Italia. Tuttavia, la protesta non ha sortito l’effetto sperato, poiché il gruppo di corridori è riuscito a passare indenne sul tratto di percorso scelto per l’iniziativa e la vittoria in volata è stata conquistata da Denz senza particolari impedimenti.

Per un breve periodo, si sono verificati momenti di tensione quando tre giovani, armati di cartelli e sdraiati sull’asfalto, si sono trovati al centro della carreggiata, con i corridori che si avvicinavano a tutta velocità. Nonostante tutto, la protesta si è conclusa senza danni, con la carovana del Giro – composta da auto, moto e biciclette – che ha proseguito senza intoppi accanto ai manifestanti.

Alla fine la protesta dei manifestanti non ha ottenuto i risultati sperati a causa di un errore di tempistica: appena si sono seduti per bloccare la strada, si sono trovati soltanto di fronte a tre corridori, Skujins, Denz e Berwick, che erano riusciti a fuggire dal gruppo principale durante la tappa. Alla fine, non sono emersi problemi di sorta: i tre ciclisti hanno continuato la loro pedalata, passando accanto ai giovani sdraiati senza accusare il minimo disagio. Successivamente, il personale della sicurezza presente sul percorso del Giro è intervenuto, avendo tutto il tempo necessario per liberare l’asfalto, seppur con metodi poco ortodossi, che sono stati poi denunciati dagli attivisti.