Il 12 giugno si celebra la Giornata mondiale contro il lavoro minorile. L’obiettivo di tale giornata è di porre l’attenzione di tutto il mondo sul gravissimo e, purtroppo, ancora diffuso fenomeno dello sfruttamento dei minori in ambito lavorativo.
Tale giornata è stata istituita, nel 2002, dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro). Rappresenta un’occasione per far sentire la propria voce contro lo sfruttamento sul lavoro di milioni di bambini. Il lavoro minorile, in tutto il mondo, continua a negare a bambine e bambini quelli che sono i propri basilari diritti: sicurezza, istruzione, formazione, gioco, riposo e libertà.
Il lavoro minorile comprende varie forme di sfruttamento e abuso spesso causate da condizioni di estrema povertà, dalla mancata possibilità di istruzione, da situazioni economiche e politiche in cui i diritti dei più piccoli non vengono rispettati. La Giornata mondiale contro il lavoro minorile che ricorre il 12 giugno vuole mettere in luce la grave condizione in cui si trovano i bambini coinvolti in queste forme di sfruttamento e abuso.
L’edizione 2023 della Giornata è dedicata al tema “Giustizia sociale per tutti. Porre fine al lavoro minorile!”
«Dal 2000, per circa due decenni – si legge nel sito dell’Oil – il mondo ha fatto costanti progressi per ridurre il lavoro minorile. Tuttavia negli ultimi anni i conflitti, le crisi e la pandemia da Covid-19 hanno spinto più famiglie nella povertà e hanno obbligato a lavorare milioni di bambini in più. La crescita economica non è stata sufficiente, né abbastanza inclusiva per alleviare la pressione che costringe troppe famiglie e comunità a ricorrere al lavoro minorile. Oggi 160 milioni di bambini sono ancora coinvolti nel lavoro minorile, circa uno su dieci in tutto il mondo».
In occasione della ricorrenza l’Organizzazione internazionale del lavoro organizza un evento che si svolgerà il 12 giugno a Ginevra, durante la 111esima Conferenza internazionale del lavoro, in programma dal 5 al 16 giugno. L’incontro si soffermerà sul legame fra la giustizia sociale e l’eliminazione del lavoro minorile.
Da segnalare, inoltre, l’incontro online Tutelare i diritti dei minorenni che lavorano, promosso dall’Unicef Italia, che si svolgerà sempre il 12 giugno, dalle 11.30 alle 12.30. L’evento – durante il quale verrà presentato il report Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro – si inserisce in un progetto più ampio che ha visto l’Unicef Italia impegnata in un percorso di sensibilizzazione sulla tutela e la sicurezza del lavoro degli under 18. Le informazioni sull’incontro sono disponibili sul sito dell’organizzazione, nella notizia dedicata.
Anche Save the Children si mobilita per la ricorrenza, rilanciando l’indagine sul lavoro minorile in Italia Non è un gioco, che punta a definire i contorni del fenomeno, comprenderne le caratteristiche, l’evoluzione nel tempo e le connessioni con la dispersione scolastica. Secondo le stime della ricerca, nel nostro Paese sono 336 mila i minorenni tra i 7 e i 15 anni che hanno avuto esperienze di lavoro, continuative, saltuarie o occasionali, quasi uno su 15. Tra i 14-15enni coinvolti in attività lavorative, un gruppo consistente (27,8%) ha svolto lavori particolarmente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico (perché hanno impegnato i ragazzi in maniera continuativa durante il periodo scolastico o in orari notturni o perché percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi).