Un percorso di degustazione giropizza proponendo sia l’impasto adatto e sia la tipologia di cottura abbinando vino o birra
Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione segreta in una pizzeria alle falde del Vesuvio, a cui hanno partecipato dei “Carbonari”, si badi bene non gli estimatori della carbonara – che essendo in un ristorante ci poteva pure stare – ne tanto meno di addetti al carbone del forno, ma bensì di “Carbonari” nati nel Regno di Napoli per diffondere valori patriottici e liberali per unificare la penisola. Il nostro ministro Sangiuliano ha nei giorni scorsi rivalutato la figura del fondatore del movimento, Giuseppe Mazzini, ma l’incontro di cui vogliamo parlare non si riferisce a questo movimento se non per la segretezza. Infatti noi operatori dell’informazione siamo stati invitati alla presentazione del nuovo menù di degustazioni della pizzeria “450 gradi” in Via Giotto di Pomigliano d’Arco, con la precisazione di non segnalare l’evento prima della presentazione per non rovinare la sorpresa. Infine la titolare Gabriella Colucci ha svelato i suoi segreti e ci ha dichiarato: «è un piacere ospitarvi questa sera per farvi fare un percorso fra innovazione e tradizione, questa è una pizzeria nata oltre cinque anni fa e nel corso del tempo ha fatto dei percorsi diversi, è partita con uno stampo prettamente tradizionale per avere una forte convinzione sulla tradizione aprendo poi i suoi orizzonti studiando impasti e metodologie diverse ed anche pizze un po’ diverse da quelle che sono le pizze della tradizione – continua la Colucci – abbiamo proposto la pizza “Sensazione”, poiché anche se io sono per la tradizione, i ragazzi vogliono l’innovazione. La pizza è nata da un compromesso con i giovani, si tratta di una pizza arrotolata veramente buona, inoltre abbiamo una piccola carta di primi, di secondi e insalatone, per la stagione estiva freselle fatte di pizza». Il nome “450 Gradi” deriva dalla temperatura ottimale del forno per cuocere le pizze, la pizzeria coniuga eleganza e semplicità, negli arredi come in cucina. Francesco Strangis, direttore di sala del locale, definisce così il percorso degustativo della pizzeria situata nel cuore della cittadina vesuviana : «La nostra pizza è una portata unica, un unico piatto, comprensivo di primo e secondo, in cui abbiamo operato una fusion e abbiamo pensato di associare la pizza di Raffaele Esposito, il nostro pizzaiolo, alla cucina dello chef Massimiliano De Novellis, per dare ai clienti la possibilità di vivere un’esperienza di gusto diversa e speciale». Impasti di pizza contemporanea e due novità, come l’impasto al nero di seppia e quello per la bufalina cotta nel ruoto, arricchiscono un menù ricco e variegato. L’attenzione verso il territorio con la valorizzazione dei suoi prodotti, come l’albicocca pellecchiella del Vesuvio, candida di fatto “450 gradi” a far parte dell’Alleanza dei cuochi e pizzaioli Slow Food. Un’eccellenza che si avvale anche della consulenza della sommelier Melania Milo, al fine di pensare, realizzare ad hoc e portare in tavola un percorso degustativo unico nel suo genere. L’entrée è una caprese scomposta con crema di latticello, gelée di pomodoro e crema di basilico, accompagnata rigorosamente dalle bollicine. Per i fritti, a cura di Giovanna Di Palma, addetta alle fritture del locale, spiccano le polpettine miste (all’ortolana e alle melanzane) accompagnate da un calice di Getis Rosato Costa d’Amalfi, un vino rosato del 2020, maturo e strutturato, e per le birre dalla English Ale Monaci Vesuviani. La “Bomba di Osimhen” è una piccola e gustosissima rivelazione, un gioiellino aggiornato sull’attualità calcistica: un panino al nero di seppia con ricotta aromatizzata al limone e crema di datterini gialli, sempre abbinata al Getis Rosato per i vini, e alla English Ale per le birre. La “Mare Fuori”, ispirata alla celebre serie tv, è una pizza dall’impasto al nero di seppia con crema di piselli, fiordilatte, crema di prezzemolo aromatizzata al limone e seppioline precedentemente saltate in padella con paprika. Per questa pizza l’abbinamento di vini è il Caprettone delle Cantine Olivella, un bianco dai sentori floreali, fruttati e freschi, che esalta piacevolmente il topping di mare e terra. L’abbinamento delle birre è invece una English Ale Monaci Vesuviani. La “Fiori & alici” è una pizza dall’impasto tradizionale con provola, fiori di zucca, datterini gialli, alici di Cetara e zest di limone, accompagnata sempre dal Caprettone Olivella, e per le birre dalla English Ale dei Monaci Vesuviani. La pizza “Bufalina al ruoto” è una margherita con mozzarella di bufala al padellino accompagnata, per i vini, da un Kata di Cantine Olivella, mentre per le birre da una Strong Ale Monaci Vesuviani. Tra le scelte dei primi eccelle la pasta allo scarpariello accompagnata sempre dal Kata Olivella e dalla Strong Ale dei Monaci Vesuviani. Per concludere in bellezza il dolce, ovviamente innovativo, bombetta di pasta di pizza fritta, ripiena di confettura alle pellecchielle vesuviane con guarnizione di meringhe e zucchero a velo, abbinata a Rhum Don Papa o Amaretto Disaronno. La filosofia di cucina è basata sul fattore delle stagionalità dei prodotti, con le migliori materie prime preparando il tutto al momento in modo da offrire un prodotto sempre fresco. La pizzeria 450 Gradi di Pomigliano ha uno staff composto da giovani entusiasti che fanno sentire il cliente come a casa propria.
Harry di Prisco