Affitti brevi e sicurezza: Anaci chiede norme a tutela di proprietari e residenti
Francesco Burrelli, Presidente dell’Associazione nazionale Amministratori condominiali, sottolinea i rischi dell’esposizione ad estranei delle parti comuni specie nelle località turistiche. “Serve un dialogo anche con le Forze dell’Ordine”
Ad oggi di segnalazioni particolari dalla Valle d’Aosta non ce ne sono. Ma dal Presidente di Anaci, Associazione Nazionale Amministratori condominiali Francesco Burrelli arriva una riflessione che la potrebbe riguardare, così come altre località più o meno turistiche.
Verte sulla necessità di una normativa omogenea in relazione agli affitti brevi e alla sicurezza. Un tema che, secondo Burrelli, dovrebbe essere discusso con sindaci, governo, regioni ma anche con le forze dell’ordine. Questo perché in Italia ci sono un milione e duecentomila condomini, in cui vivono 42 milioni di persone. E in molti si trovano ad avere a che fare con un fenomeno in grande espansione.
In molti di questi edifici, gli affitti brevi portano un via vai nelle parti comuni di persone che, in molti casi, non hanno nessun interesse al mantenimento del decoro, sia per quanto riguarda l’igiene sia per la rumorosità. I proprietari degli appartamenti locati spesso non vivono nello stesso condominio, non hanno certezze sull’identità di chi stanno ospitando e non hanno modo di intervenire nell’immediato. Anzi, a volte subiscono in prima persona danneggiamenti importanti, non sempre risarciti dalle assicurazioni.
Ma l’emergenza, secondo Burrelli, va oltre. Accade che ci siano persone pagate da bande criminali per andare a soggiornare brevemente in edifici di classe medio alta. Durante la loro “vacanza”, hanno modo di studiare le abitudini dei residenti, di capire in quali orari gli appartamenti sono lasciati incustoditi, se vi è personale di servizio, se vi sono animali. Poi le informazioni passano ai ladri, che, qualche tempo dopo, vanno a colpo sicuro a svaligiare alloggi.
Burrelli è a favore del libero commercio e degli affitti brevi, ma denuncia il problema dell’esposizione del condominio ad estranei e una carenza normativa a tutela di tutti, dal proprietario ai vicini di casa. E’ un problema sociale complicato, ha detto: la sicurezza in materia è ancora gestita con un sistema vecchio.