Agerola: grande successo dello spettacolo degli attori in erba dell’Istituto Di Giacomo-De Nicola
Si è concluso il laboratorio Attori in erba dell’Istituto Comprensivo Di Giacomo-De Nicola di Agerola con uno spettacolo, nello splendido scenario del Parco della Colonia Montana con un lo sguardo sui faraglioni di Capri, dal titolo accattivante: Ce steva ‘na vota. I 19 ragazzi della scuola media hanno, attraverso un percorso che è durato molti mesi, partendo da un libro dello scrittore stabiese Tonino Scala scritto a quattro mani con la salernitana Daniela Pastore, hanno teatralizzato i cunti della tradizione orale. Fiabe come La Gatta Cenerentola, Uccello Grifone, Cricco, Crocco e Manico d’uncino nonché la straordinaria Miezu Culillo hanno trovato una nuova veste accompagnate dalle canzoni del cantautore napoletano Eduardo Bennato. Uno spettacolo semplice e accattivante. Un vero e proprio viaggio in un tempo fatto di racconti e lentezza. Per un’ora e mezza, il numeroso pubblico accorso, ha rivisto e riascoltato i racconti che i nonni, quando non esistevano le piattaforme e la televisione, raccontavano senza alcun testo di riferimento, ai propri nipoti. Le attività svolte durante le ore di laboratorio hanno provato a stimolare la creatività come percorso individuale di ciascuno, come scambio di idee, di apprendimento e di integrazione sociale. I partecipanti sono stati coinvolti nella scoperta dell’arte quale unione di teatro, musica e danza. A volte basta poco per far fare un viaggio senza tempo a ragazzi ed adulti. Il lavoro ben riuscito è partito dalla lettura di brani tratti da libri come Lu cunto de li cunti di Giambattista Basile, Fiabe Italiane di Italo Calvino e Fiabe della Tradizione Orale nonchè Ce Steva ‘na vota facendo conoscere ai ragazzi le fiabe della tradizione orale e un pezzo di letteratura dimenticata. I ragazzi attraverso la lettura, un primo approccio alla recitazione con giochi, ascolto musica e visione di film hanno fatto un viaggio in un mondo non più loro vista l’evoluzione e/o involuzione, dipende dai punti di vista, della società che vede le fiabe, i cunti quale forma di ‘passatempo’ quasi sconosciuta. Una esperienza che resterà nei cuori dei ragazzi e pure in quelli che hanno assistito allo spettacolo.