Atrani, morte dello chef Abate, si ritorna in appello

Atrani, morte dello chef Abate, si ritorna in appello
Tragedia nella cucina del rinomato ristorante Zaccaria: Chef perde la vita sotto il crollo di un’enorme masso. La questione della responsabilità civile è ora nuovamente al centro del dibattito. Dopo tredici anni dalla morte di Carmine Abate di Tramonti, la Corte Suprema ha messo in discussione le disposizioni civili della sentenza. Pertanto, le richieste di risarcimento avanzate dalle parti lesionate, difese dagli avvocati Felice Lentini e Carlo Di Ruocco, sono nuovamente in gioco. La decisione è ora nelle mani della Corte d’Appello, che dovrà pronunciarsi sulla decisione presa dai giudici della Corte Suprema. Il verdetto è stato emesso ieri dai giudici presso il Palazzaccio. Nel procedimento penale, i proprietari del rinomato ristorante, Annamaria Staiano e Zaccaria Pinto, difesi dall’avvocato Luigi Gargiulo, e il proprietario del masso “assassino”, Giovanni Barbaro, difeso dall’avvocato Carmine Giovine, sono stati assolti da tutte le accuse poiché il fatto non costituisce reato. Le parti lesionate hanno presentato un appello contro la decisione della Corte d’Appello di Salerno, ottenendo l’annullamento della sentenza emessa lo scorso anno e il rinvio alla Corte di secondo grado per una nuova determinazione riguardante i danni subiti e le spese sostenute. Gli imputati erano stati accusati, a vario titolo, di omicidio colposo e crollo colposo a seguito del distacco del masso che si è abbattuto sul ristorante. In prima istanza, i dieci imputati includevano anche alcuni dipendenti dell’Anas, responsabili dei lavori di manutenzione sulla tratta stradale corrispondente all’area franosa. Tutti questi dipendenti sono stati successivamente assolti. Tredici anni fa, precisamente il 2 gennaio, alle 10 del mattino, a causa delle incessanti piogge che hanno colpito la Costiera Amalfitana per 22 giorni, causando diversi smottamenti in diverse zone, si è staccato l’enorme masso che ha colpito la cucina mentre lo chef stava preparando i pasti per i clienti del rinomato ristorante. Abate si trovava dietro ai fornelli per preparare il pranzo quando la frana lo ha travolto senza scampo. È morto all’istante, sepolto sotto le macerie, e ogni tentativo di salvarlo è stato vano. Per puro caso, al momento della tragedia, nella struttura si trovava solo la vittima, che era riuscita ad arrivare al ristorante evitando un altro smottamento. Aveva ritardato il suo ingresso a causa del blocco causato da quel disastro. Sebbene gli imputati non abbiano una responsabilità penale per la morte dello chef, la Corte Suprema ha riaperto la discussione sulla responsabilità civile.