Atrani, morte di Don Carmine Satriano Casola: riflessione di Davide Liotti ad un “amico di sempre”
Riceviamo e pubblichiamo una commovente analisi riflessiva sulla missione terrena di Don Carmine Satriano Casola, scomparso qualche giorno fa, da parte di Davide Liotti, a nome di tutta la comunità atranese.
“A don Carmine, amico di sempre.
Ci sono esempi impercettibili, quasi invisibili, lasciati inconsapevolmente da chi, con grande umiltà e nobiltà d’animo, ha sempre agito incurante della gloria personale e della notorietà, durante tutto il percorso affannoso della propria esistenza, che a volte appare inesorabilmente molto breve.
Ma si sa, la vita appare breve sola a chi ha dato tanto.
Questi esempi non possono passare inosservati specialmente in un piccolo paese come Atrani. Caro Don Carmine la tua repentina scomparsa ci ha dir poco sconvolti; incancellabile nella nostra mente resta il ricordo di come la passione, l’attaccamento alla tua parrocchia e il tuo forte sentimento verso le tradizioni e le ricorrenze della comunità atranese, hanno contraddistinto ogni momento della tua intensa vita.
Solo una cosa ti stava a cuore: la comunità, la comunità parrocchiale nel suo significato più nobile della parola, cioè una comunità in crescita coesa nell’unità, nella pace e nella collaborazione di tutti.
E tutti abbiamo apprezzato quella semplicità che ha fatto di te un insostituibile compagno di viaggio, proprio in uno dei tanti momenti per noi di smarrimento, di confusione, di difficoltà.
Un grazie per la tua infinita pazienza con tutti noi: in ogni settore hai saputo lasciare spazio alle persone per l’organizzazione e le proprie idee.
E anche di questo non possiamo che esserti gratinati nella consapevolezza di non essere sempre stati “parrocchiani facili”.
Grazie per come hai cercato di infonderci coraggio per le nostre battaglie non affatto semplici. Non l’hai fatto solo a parole, ma con l’esempio concreto di chi in prima persona ha accettato umilmente una sfida ed ha disposto con i fatti tutti i giorni, condividendo accanto a noi gli affanni e le preoccupazioni della vita quotidiana, anche quando ciò significa mettere in gioco la propria figura di sacerdote.
Sì, Sacerdote, come tu amavi definirti, ovvero colui che interpreta la propria vita come una missione.
E’ inutile nasconderlo: con la tua dipartita, caro Don Carmine, hai portato con te un po’ di ognuno di noi, di quanti ti hanno conosciuto, ti hanno voluto bene.
Ma una cosa è certa, molto di te rimarrà in tutti noi, perché molto hai voluto e saputo dare.
Don Carmine, noi ci siamo raccontati tanto fino all’ultimo pomeriggio, quando ancora una volta hai cercato di nascondere la tua sofferenza….e tanto ancora potevamo raccontarci…
-David carissimo- mi dicesti un giorno, perché così mi chiamavi, e me lo dicesti da vero uomo sincero -vedi David, è molto semplice, per dare un senso ala nostra vita due sono le domande a cui se vogliamo possiamo dobbiamo dare una risposta sempre, per chi lo fai ? perché lo fai?-
E questi insegnamenti, inconfutabili, autentici che ci hai dato, non solo come sacerdote, ma soprattutto come uomo nobile e mite, ci infondono la consapevolezza di poterci elevate ogni giorno, proprio attraverso quelle semplici azioni quotidiane.
Da oggi saremo un po’ più soli, è vero, ma anche sicuri che se volessimo di trovare la strada giusta basterà domandarsi per chi lo fai, perché lo fai…
Grazie di cuore Don Carmine, per tutto quello che ci hai lasciato, grazie amico mio di sempre, grazie amico di tutti.
Che il Signore ti faccia risplendere nella Sua luce eterna”.