Berlusconi, che cos’è la leucemia mielomonocitica cronica: sintomatologia, diagnosi, trattamenti e sopravvivenza

Berlusconi, che cos’è la leucemia mielomonocitica cronica: sintomatologia, diagnosi, trattamenti e sopravvivenza
È deceduto all’età di 86 anni Silvio Berlusconi. Il capo di Forza Italia era stato ricoverato venerdì presso il San Raffaele di Milano per sottoporsi a “indagini pianificate” sulla leucemia mielomonocitica cronica, una delle molteplici forme di leucemia di cui aveva annunciato di essere affetto lo scorso 5 aprile. Per comprendere queste tipologie di malattie, è necessario iniziare con le cellule che costituiscono i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine: le cellule staminali prodotte dal midollo osseo. Quando una persona viene colpita da leucemia, si verifica una proliferazione incontrollata di tali cellule staminali, denominate cellule leucemiche o blasti, che ostacola la normale crescita e sviluppo delle cellule ematiche.

Le due varianti di leucemia

Le leucemie sono pertanto neoplasie del sistema ematico (così come i mielomi e i linfomi) e, a seconda dell’aggressività della malattia, possono essere classificate come acute o croniche. Nella leucemia acuta, il numero di cellule tumorali aumenta rapidamente e i sintomi compaiono precocemente, mentre nella leucemia cronica le cellule maligne tendono a proliferare più lentamente, sebbene si accumulino in quantità maggiori. Col passare del tempo, tuttavia, anche le forme croniche possono diventare aggressive. Un’altra distinzione riguarda le cellule da cui origina il tumore. Se la malattia ha origine dalle cellule linfoidi del midollo osseo (da cui si sviluppano i linfociti, globuli bianchi specifici), si parla di leucemia linfocitica; se, invece, la cellula di partenza è di tipo mieloide (da cui derivano globuli rossi, piastrine e globuli bianchi diversi dai linfociti), si parla di leucemia mieloide. In sintesi, le forme più comuni di leucemia sono quattro: la leucemia linfoblastica acuta (LLA), la leucemia linfocitica cronica (LLC), la leucemia mieloide acuta (LMA) e la leucemia mieloide cronica (LMC).

Diffusione

I tumori che prendono di mira le cellule ematiche risultano molto più comuni nell’infanzia rispetto all’età adulta. In particolare, le leucemie acute si ergono al primo posto tra le neoplasie pediatriche più frequenti, rappresentando oltre il 25% di tutti i tumori che colpiscono i bambini. Nell’ambito degli adulti, invece, la maggioranza delle leucemie acute sono di tipo mieloide, mentre le forme linfoblastiche sono meno comuni, attestandosi intorno al 25-30%. Le leucemie croniche, invece, si presentano principalmente nell’età adulta, risultando rare durante l’infanzia. Secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana Registri Tumori, la variante più comune di leucemia negli adulti è la leucemia linfatica cronica a cellule B, rappresentando il 30% di tutte le leucemie, mentre la leucemia linfoblastica acuta costituisce il 20% delle forme leucemiche che affliggono gli individui in età avanzata.

Sintomi

Nonostante il trattamento più “morbido”, Berlusconi è stato costretto ad arrendersi: l’azacitidina non è riuscita a proteggere completamente il paziente dagli effetti collaterali derivanti dall’elevata concentrazione di globuli rossi nel sangue. Tra questi, si sono manifestati anemia, stanchezza e problemi cardio-respiratori.

La causa esatta del decesso del leader di Forza Italia rimane ancora sconosciuta. Tuttavia, è evidente che la sua salute da tempo si trovava su un filo sospeso: il corpo, alla fine, non è stato in grado di evitare il pagamento dei numerosi interventi a cui era stato sottoposto in precedenza. Oltre alla leucemia, il Cavaliere doveva anche affrontare un’infezione polmonare correlata. Un carico decisamente troppo pesante, persino per una “roccia” come lui.

La terapia

Come avviene nella maggioranza dei casi di leucemia mielomonocitica cronica, anche Berlusconi era stato sottoposto a trattamento mediante chemioterapia e regolari somministrazioni sottocutanee di azacitidina, un agente antimetabolico. A differenza della leucemia mielomonocitica acuta, la terapia per la forma cronica non prevede una cosiddetta “terapia d’urto” caratterizzata da dosi massicce somministrate per via endovenosa.

Sopravvivenza

La Leucemia Mieloide Cronica (LMC) rappresenta un fenomeno relativamente raro, coinvolgendo approssimativamente 2 individui (2,4 uomini e 1,8 donne) ogni 100.000 persone in Italia. Le stime indicano quindi che ogni anno si verificano circa 650 nuovi casi tra gli uomini e 500 tra le donne. Si tratta di una patologia che colpisce principalmente in età avanzata, come confermato dal fatto che meno del 30% dei casi viene diagnosticato prima dei 60 anni.

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