Fermiamo gli affitti brevi o i nostri centri storici saranno distrutti, anche a Sorrento
Fermiamo gli affitti brevi o i nostri centri storici saranno distrutti anche a Sorrento, ma vale anche per l’intera Penisola Sorrentina. L’allarme va esteso anche in Costiera Amalfitana.
Molte città d’arte in Italia stanno affrontando sfide simili riguardo alla trasformazione dei loro centri storici. Roma, Firenze, Napoli, Venezia, Bologna e molte altre città sono mete turistiche molto popolari e l’aumento del turismo può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dei residenti.
Il fenomeno dell’overtourism, cioè la presenza di un eccessivo flusso turistico, può portare a diverse conseguenze negative. I centri storici possono diventare congestionati, rumorosi e sporchi. La presenza di numerosi alloggi adibiti al turismo, come gli appartamenti vacanza o i bed and breakfast, può comportare un aumento dei prezzi degli affitti e delle case, rendendo difficile per i residenti trovare una sistemazione accessibile.
Inoltre, l’afflusso turistico e la conseguente commercializzazione dei centri storici possono portare alla chiusura di attività tradizionali, come negozi e botteghe artigianali, a vantaggio di attività turistiche più redditizie, come ristoranti e souvenir shop. Ciò può portare a una perdita di autenticità e identità culturale dei quartieri storici.
È un problema complesso e delicato da affrontare, poiché il turismo svolge un ruolo importante nell’economia di queste città, ma è necessario trovare un equilibrio tra il turismo sostenibile e la qualità della vita dei residenti.
Le autorità locali, i cittadini e gli attori coinvolti nel settore turistico devono lavorare insieme per sviluppare politiche e strategie che proteggano e valorizzino i centri storici, garantendo al contempo una buona qualità della vita per i residenti. Questo può includere limitazioni o regolamentazioni sull’affitto turistico, promozione di turismo responsabile e sostenibile, preservazione del patrimonio culturale e incentivazione di attività economiche locali che rispettino l’identità dei quartieri storici.
È un processo complesso e in continua evoluzione, ma è importante trovare soluzioni che permettano una convivenza armoniosa tra turismo e residenti, in modo che i centri storici possano continuare a essere luoghi vivi, autentici e accessibili per tutti.
Il principale responsabile di questa situazione ormai ai limiti dell’insostenibile è senz’altro il mercato, in preda alla total deregulation, degli affitti brevi. Poiché non esiste alcun tetto né limite, questi affitti, ovvero le case vacanze, hanno proliferato incontrollati, senza che nessuna città italiana ne pianificasse la proporzione. Talvolta abusivi – magari costruiti in locali commerciali o frazionando appartamenti – oppure regolari, in questi anni post pandemia hanno ripreso a crescere in maniera forsennata. Si calcola che, ad esempio, a Roma, nelle zone turistiche siano ormai un quarto degli appartamenti, ma la stima potrebbe essere al ribasso.
il mercato degli affitti brevi, come le case vacanze, ha un impatto significativo sulla situazione attuale dei centri storici italiani. La mancanza di regolamentazione e controllo su questo settore ha portato a una proliferazione incontrollata di queste strutture, senza che le città abbiano pianificato adeguatamente la loro presenza e proporzioni.
La situazione degli affitti brevi può variare da città a città, ma è evidente che in molte zone turistiche, come Roma, la percentuale di appartamenti destinati agli affitti brevi è notevole. Questo può comportare molteplici problematiche, tra cui la diminuzione dell’offerta di alloggi per i residenti, l’aumento dei prezzi degli affitti e la trasformazione dei quartieri in zone incentrate esclusivamente sul turismo.
La mancanza di regolamentazione può anche portare alla presenza di affitti abusivi, dove le case vacanze vengono create in locali commerciali o attraverso la suddivisione di appartamenti, violando le normative e creando situazioni di pericolo e irregolarità.
Per affrontare questa situazione, è necessario un impegno da parte delle autorità locali nel regolamentare e controllare il mercato degli affitti brevi. Ciò può includere l’introduzione di norme e regolamenti che limitino la proporzione di case vacanze in determinate aree, l’implementazione di requisiti e controlli per garantire la sicurezza e la qualità delle strutture offerte in affitto breve, nonché l’applicazione di tasse e licenze specifiche per questa attività.
È importante trovare un equilibrio tra il desiderio di promuovere il turismo e l’economia delle città e la necessità di preservare la qualità della vita dei residenti e l’identità dei centri storici. La regolamentazione degli affitti brevi può svolgere un ruolo cruciale nel raggiungere questo obiettivo, garantendo una gestione sostenibile del turismo e la tutela dei diritti dei cittadini e delle cittadine.