
La pediatria è certamente tra le specializzazioni più complesse della medicina. Non è affatto semplice interloquire con neonati e bambini ancora non in grado di parlare ed esprimersi. Mi diceva, tra il serio ed il faceto, un mio amico pediatra-neonatologo colombiano che la pediatria è la branca della medicina che più si avvicina alla veterinaria in relazione ai pazienti interlocutori de facto “muti”. Sembrerebbe una battuta, ma invece ci da l’esatto fotogramma dell’oggettiva difficoltà nella quale il pediatra deve lavorare. Stefania Manetti, nota Dottoressa Pediatra di Piano di Sorrento ha rappresentato proprio la figura del/la pediatra che ha interpretato la professione come una missione. Dopo 37 anni di onorata professione qualche giorno fa la Dottoressa Manetti ha deciso di pensionarsi. Laureatasi nel 1980 all’Università di Napoli, si è poi specializzata in pediatria nella stessa Università nel 1986, intraprendendo così la professione di Pediatra di famiglia (anche detta Pediatra di libera scelta). Stefania si è spesso distinta per la propria riservatezza e discrezione nella sua professione ed infatti senza molto apparire si è dedicata alacremente alla co-fondazione di un progetto per l’infanzia ” Nati per leggere”. Progetto che prevedeva la promozione della lettura ad alta voce ( da parte dei genitori) per i bambini a partire dai 6 mesi di età. Si è poi resa molto attiva all’interno dell’associazione culturale “Pediatri” tanto da divenirne nel 2022 Presidente Nazionale. La Pediatra carottese fu anche curatrice di un simpatico libricino per bambini dal titolo “Guarda che faccia!”, edito dalla Giunti Editori con la collaborazione del fotografo locale Peppe Coppola ( 105 ). Nel libricino venivano evidenziate facce di bambini con le espressioni più diverse e variegate possibili. Ha anche collaborato con l’organizzazione internazionale ” Save the children” ed è stata più volte invitata in Gran Bretagna, USA, Spagna e Grecia come rappresentante italiana del progetto ” Nati per leggere”. La Dottoressa Manetti ha solo parzialmemte appeso lo stetoscopio al chiodo,; probabilmente rimarrà impegnata in alcune attività di volontariato pediatrico. Noi abitanti della penisola sorrentina, non possiamo che ringraziarla ed augurarle il meglio per il prosieguo della sua vita.
EUGENIO LORENZANO