Italo Calvino a 100 anni dalla nascita, lo scrittore per eccellenza dell’Italia dal dopoguerra

10 giugno 2023 | 13:52
Share0
Italo Calvino a 100 anni dalla nascita, lo scrittore per eccellenza dell’Italia dal dopoguerra

Italo Calvino a 100 anni dalla nascita, lo scrittore per eccellenza dell’Italia dal dopoguerra

Con gli occhi ben aperti sul mondo, l’impegno civile e la curiosità nei confronti delle nuove correnti letterarie, nella sua pur breve carriera (quando muore ha solo 61 anni) Calvino ha cambiato forma per ben tre volte restituendoci romanzi che, ad occhi chiusi, difficilmente riusciremmo ad attribuire alla stessa penna.
Neorealista, poi fantastico, poi ancora combinatorio, l’autore continua a stregare tutti con una prosa leggera e profonda al tempo stesso, tanto che anche le opere contemporanee di altri settori artistici devono tanto al suo estro. Un esempio? The Green Knight, ora su Amazon Prime Video, con Dev Patel.
Vita di Italo Calvino
Italo Calvino nasce il 15 ottobre del 1923 a Santiago de Las Vegas de La Habana, Cuba, dove i genitori avevano preso residenza per svolgere la loro professione di agrotecnici. A soli tre anni, tutta la famiglia fa rientro in Italia, stabilendosi a Sanremo. Qui, il futuro scrittore frequenta tutte le scuole fino a quando, nel 1944, decide di partecipare alla guerra partigiana. Una volta chiuso il secondo conflitto mondiale, Calvino entra nelle fila del Partito Comunista Italiano, iscrivendosi al contempo all’Università di Torino per frequentare le lezioni della laurea in Lettere.

L’istinto alla scrittura inizia a manifestarsi proprio in quegli anni: da un lato, scrivendo racconti e piccole storie per le riviste locali; dall’altro, iniziando a collaborare con Einaudi e facendo amicizia con gli autori più importanti nel panorama letterario italiano.

La decade degli anni Settanta è tutta passata in Francia: a Parigi, Italo Calvino entra nel gruppo dell’Oulipo, una confraternita di scrittori che ne influenzerà la produzione artistica.

Il 19 settembre 1985, mentre è impegnato nella stesura di quella che risulterà essere la sua ultima opera, lo scrittore muore improvvisamente in Toscana, a Siena, colto da un ictus. Attualmente, è sepolto nel cimitero di Castiglione della Pescaia.

Il pensiero di Italo Calvino
Una vita così intensa e caratterizzata da viaggi e attivismo non poteva che far evolvere la personalità di Calvino in più e più modi nel corso della carriera artistica.

Inizialmente, infatti, la sua scrittura rientra nella corrente neorealista che interpreta e rappresenta la realtà in modo leggero, inserendo anche richiami al contesto storico-politico in cui le vicende vengono di volta in volta ambientate. A questa fase produttiva sono ascrivibili tutte le opere che, in vario modo, elaborano l’esperienza partigiana e documentano gli anni della guerra e quelli immediatamente successivi per tirare le somme morali che il conflitto ha lasciato in eredità al genere umano.

Fatto l’ingresso negli anni Cinquanta, Calvino ha una svolta più fantastica in cui l’ambientazione, ancora storica, viene mitigata con elementi fiabeschi e una visione dell’esistenza più drammatica.

Con gli anni Settanta, però, si ha un altro deciso cambio di rotta verso un tipo di letteratura combinatorio grazie anche all’influenza degli scrittori dell’Oulipo e a Jorge Luis Borges: le ultime opere, infatti, vengono scritte partendo sempre da regole fisse e predeterminate e piegando forma e stile su di esse.

Le opere più famose di Italo Calvino
Tra le opere della prima fase neorealista di Italo Calvino rientrano Il sentiero dei nidi di ragno e Ultimo viene il corvo, entrambi a tema Guerra e Resistenza. Il primo in particolare è anche il suo romanzo d’esordio pubblicato nel 1946, nel quale lo scrittore narra la storia del bambino Pin, coinvolto dagli adulti nel furto di un’arma a un nazista: la sua giovane età e la poca esperienza di vita sono l’espediente che consente allo scrittore di analizzare la guerra attraverso occhi ingenui e, proprio per questo, più capaci di cogliere ogni contraddizione del conflitto e – più in generale – degli uomini. Il secondo, invece, è una raccolta dei racconti pubblicati sulle riviste antecedenti al suo primo volume e sempre sugli stessi temi.

Degli anni Cinquanta sono invece le opere che rientrano nella trilogia denominata I Nostri Antenati (Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente), in cui Calvino abbina ricostruzione storica ed elementi fantastici con grande disinvoltura. Nello stesso ambito rientrano anche Le Cosmicomiche e Ti con zero, con le quali l’autore ottiene un discreto successo tra i lettori che, con queste pagine, iniziano a considerarlo anche un abile favolista.
Alla fase più sperimentale e ardita, infine, sono legati titoli come Il castello dei destini incrociati (in cui gli ospiti di un castello raccontano le proprie storie tramite l’utilizzo dei tarocchi), Le città invisibili (narrazione dei viaggi di Marco Polo in città immaginarie), Se una notte un viaggiatore (dove due lettori ricercano un romanzo di cui riescono a trovare solo versioni diverse dell’incipit) e Palomar (il racconto del mondo visto da un punto di vista particolare: quello del signor Palomar, appunto).