La mamma di Alessandro Impagnatiello “Mio figlio è un mostro imperdonabile”

3 giugno 2023 | 14:51
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La mamma di Alessandro Impagnatiello “Mio figlio è un mostro imperdonabile”

Alessandro Impagnatiello è il 30enne che il 27 maggio ha ucciso a coltellate la fidanzata Giulia Tramontano, incinta al settimo mese perché lei aveva scoperto la sua relazione clandestina, inscenando poi un allontanamento volontario, mentre tentava per due volte di dare fuoco al cadavere.

La madre del carnefice si racconta a “La Vita in Diretta” e dice: “Io chiedo perdono a Giulia per aver fatto un figlio così. Non l’ho più rivisto e non so se lo farò: ha rovinato la vita a tutti”; la donna e Giulia erano molto legate e la ragazza ventinovenne le aveva confidato di avere qualche sospetto su una doppia relazione del fidanzato.

“A metà maggio, durante una visita in casa per dare un’occhiata al corredino del nascituro mi faceva capire che aveva qualche sospetto su un’eventuale relazione sentimentale di Alessandro con un’altra donna”, racconta agli inquirenti la mamma di Impagnatiello. “Non sapendo nulla di tutto questo, cercavo di rassicurarla”.

La ragazza ha poi deciso di incontrare la ragazza con cui Alessandro aveva una relazione sabato 27 maggio e di avere un confronto con lei, per poi farsi accompagnare dalla madre dell’uomo a casa; la donna non poteva mai aspettarsi che proprio lei sarebbe stata l’ultima persona a vederla viva: Impagnatiello attendeva la giovane per porre fine alla sua vita.

La madre aggiunge inoltre che era molto preoccupata per Giulia e che le avesse chiesto se voleva passare la notte fuori per staccarsi da Alessandro, ma lei aveva rifiutato.

“Nella speranza che Giulia mi telefonasse per sfogarsi verificavo i suoi accessi su Whatsapp, notando un ultimo accesso alle ore 21:45. Nella mattinata di domenica 28 maggio le ho inviato un messaggio, senza che però risultasse ricevuto. Avevo anche provato a chiamarla ma il telefono risultava spento”, Giulia però era morta da ore.

Anche i suoi familiari da Sant’Antimo cercano intanto di mettersi in contatto con lei. Fino alla denuncia di scomparsa nel tardo pomeriggio proprio ad opera del suo assassino: ai Carabinieri racconterà di essere uscito di casa per andare al lavoro, quella mattina, e di non aver più trovato la fidanzata al suo ritorno.

Le manderà anche un messaggio: “Baby dove sei?” per eliminare i sospetti che gravavano su di lui.