“Oasi in Città” a Sant’Agnello: “… non chiamiamole erbacce!!!” fotogallery

Nel cuore di Sant’Agnello sorge il polmone verde dell’Oasi in Città nata dalla sinergia virtuosa fra il Presidente del WWF Terre delle Sirene Claudio d’Esposito ed il Comune della penisola sorrentina. Un angolo di paradiso che permette di entrare in contatto con tantissime specie vegetali.
Ed in questo periodo dell’anno sono tantissime anche le erbe spontanee che hanno però un ruolo bene definito, come specifica Claudio d’Esposito invitando a non chiamarle “erbacce”: «È vitale per la sopravvivenza di questo pianeta lasciare i fiori selvatici per completare il ciclo riproduttivo e nutrire gli insetti impollinatori da cui dipende l’esistenza di un gran numero di uccelli e di altri animali.
Tutti chiamano le erbe infestanti “erbacce”. La nostra cultura ci ha abituato ad apprezzare prati fatti da singole essenze, il classico prato all’inglese per intenderci.
La biodiversità invece la troviamo in prati spontanei, ed è molto più preziosa di quanto si possa credere.
Ogni pianta spontanea ha una ragione d’esistere ed è essenziale nell’equilibrio naturale.
Le leguminose spontanee per esempio, come il trifoglio, hanno un ruolo ecologico importantissimo per via della loro capacità di fissazione al terreno dell’azoto; una concimazione spontanea gratuita insomma.
Le crucifere invece, come la senape spontanea, hanno la capacità di rallentare la proliferazione dei nematodi, i tanto temuti parassiti che danneggiano le radici delle piante.
Va ricordiamo inoltre che il 90% delle piante selvatiche da fiore è utile agli insetti impollinatori come api, farfalle, coccinelle e molti altri.
Pochi sanno, tra l’altro, che la fioritura della carota selvatica avviene in corrispondenza col ciclo delle lucciole ed è molto apprezzata da quest’ultime.
Se vogliamo continuare a godere della magia delle “lucette intermittenti” nel buio delle nostre siepi e campagne, mettiamo da parte tagliaerba e pesticidi. Lumache e limacce che vivono all’ombra delle “erbe spontanee” costituiranno la dieta preferita proprio delle larve di lucciole!
E poi… vogliamo mettere lo spettacolo che ci offrono le erbe spontanee con le loro forme e colori?
Se vogliamo davvero difendere la biodiversità, stiamo ben attenti prima di chiamarle ancora “Infestanti”!».

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