“O’cane mozzeca semp o’stracciat”: scelta o istinto?

2 giugno 2023 | 15:22
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“O’cane mozzeca semp o’stracciat”: scelta o istinto?

Il detto napoletano trova sempre più riscontro nel quotidiano

L’espressione “O’cane mozzeca semp o’stracciat” è un detto napoletano che può essere tradotto in italiano come “Il cane morde sempre chi è vestito di stracci”. Questo detto sintetizza una verità amara sulla natura umana, che si manifesta nel fatto che gli individui tendono ad accanirsi contro coloro che sono già in difficoltà e incapaci di difendersi.

Lo vediamo nel nostro piccolo, nel nostro paesino ma anche dai crudeli e spietati fatti di cronaca di questi ultimi giorni.

Questa legge implicita riflette la tendenza umana a deridere e sfruttare la debolezza altrui per rafforzare il proprio ego. Nonostante le influenze culturali, religiose e le leggi abbiano cercato di correggere questo comportamento, esso persiste nella storia dell’umanità, poiché le persone trovano nell’umiliazione degli altri un modo per esorcizzare le proprie fragilità.

Parallelamente, esiste una tendenza ad affiancarsi a coloro che sono già vincenti, indipendentemente dalla ragione o dalla moralità del loro successo. Questo comporta un perpetuarsi del modello ancestrale in cui si deride il debole e si rispetta e sostiene il forte, senza approfondire le ragioni della sconfitta o della vittoria degli individui. Ciò porta a ricreare le condizioni per l’ingiustizia e l’ineguaglianza.

È sorprendente notare che sia proprio l’individuo vestito di stracci a desiderare di essere come il suo aguzzino, come se si sentisse responsabile del proprio accanimento. Questo accadeva durante la lotta per l’emancipazione dei neri in America e accade ancora oggi nelle nostre strade, dove gli immigrati desiderano solo diventare come noi e trasmettono tale obiettivo ai loro figli.

Alcuni potrebbero obiettare che le leggi che favoriscono la sopravvivenza delle specie forti e belle non possono essere cambiate, poiché ciò avrebbe conseguenze negative per l’umanità. Tuttavia, l’essere umano non appartiene solo al regno animale, ma fa parte anche di una società in cui stabilisce le regole con l’obiettivo di migliorare la convivenza civile. Nonostante gli istinti primari dell’uomo non cambino sostanzialmente, le leggi, la cultura, le ideologie e la religione possono contribuire a migliorare il comportamento umano e a mitigare l’impulso di prevaricare sul debole e di servire i potenti.

Credere che le leggi, la cultura e la conoscenza siano in grado di migliorare la natura umana, di ridurre l’impulso di prevaricazione e di rendere le persone governanti migliori è un’aspettativa ottimistica ma necessaria per l’emancipazione individuale dai propri limiti. Sono gli strumenti che le comunità sviluppano e condividono che possono portare al miglioramento della società e alla promozione di una convivenza più equa e giusta.