È stata disposta per venerdì prossimo l’autopsia del corpo di Giulia Tramontano, la ragazza incinta uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello.
«La famiglia di Giulia fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa», ha spiegato all’Ansa Giovanni Cacciapuoti, l’avvocato del Foro di Napoli Nord nominato dai genitori di Giulia per gli accertamenti irripetibili disposti, ossia i rilievi scientifici di domani nella casa dove la giovane è stata uccisa e l’autopsia. Il legale ha spiegato che non hanno nominato alcun consulente di parte, «ci affidiamo a quelli del pm».
Ora l’omicida è rinchiuso nel carcere di San Vittore e si trova nelle celle riservate ai detenuti “a rischio”, è controllato con maggiore attenzione rispetto agli altri perché il rischio che possa essere aggredito dagli altri detenuti è molto alto.
L’uomo, da quando è stato arrestato, ha ripetuto più volte che «l’unico pentimento che abbia un senso è togliermi la vita»; non versa una lacrima, non un segno di pentimento o di rimorso.