Ospedale Unico quando si voleva allargare a Praiano e Capri arrivando al secondo livello
Ospedale Unico quando si voleva allargare a Praiano e Capri arrivando al secondo livello . In questi giorni il confronto con il sindaco Antonino Coppola eletto con un programma chiarissimo, un no all’ospedale Unico al centro di Sant’Agnello. Scavando nella storia abbiamo visto che c’è stata una buona proposta in passato. Una proposta logica veniva dal dottor Nicola Mollica, all’epoca coordinatore della Margherita. Un ospedale grande e comprensivo di tutta la Penisola sorrentina, ma anche Costiera amalfitana e Capri, arrivando quindi almeno a Praiano e all’isola azzurra. La location poteva essere l’Hotel La Pace, quindi non proprio al centro urbano, più facilmente raggiungibile sia da Positano dal versante costa d’ Amalfi che dalle zone alte di Vico Equense, dalla Raffaele Bosco a Via Casa Nocillo. Quando la Regione Campania voleva togliere gli ospedali, col rischio che si doveva convogliare tutti a Castellammare di Stabia o Napoli, si riuscì a salvare gli ospedali con la formula di “Ospedali Riuniti” cioè due “mezzi” ospedali che dovevano svolgere funzioni diverse col risultato che comunque non funziona niente o quasi e anche con delle assurdità. Come l’ospedale di Vico che ha spazi inutilizzati o Sorrento con la rianimazione, che fra l’altro dovrebbe riaprire a breve ( un bel lavoro, ma fatto quando si era deciso di dismetterlo per l’Ospedale Unico? ). Insoma l’ideale era un ospedale più grande, di secondo livello, che comprenda anche la stroke unit, che questo ospedale di primo livello non comprende. L’ideale sarebbe un ospedale come Nocera, noi ne abbiamo parlato di persona anche con l’allora sindaco, abbiamo avuto l’esperienza di mia madre ricoverata per un ictus e sono stati perfetti, anche quello era un ospedale recente e funziona bene, ma di secondo livello. . Un ospedale di primo livello va anche bene, e comunque si riesce a realizzare con l’apporto di Positano nel protocollo, e Positano che ha a che fare con Salerno, quindi il disastro e vuoto più assoluto, visto che l’Ospedale Costa d’ Amalfi a Castiglione di Ravello lo è solo di nome non di fatto, nonostante le grandi professionalità presenti. L’ideale sarebbe stato quello di allargare l’area di interesse arrivare al secondo livello, visto che l’ictus è la prima causa di morte ed i tempi devono essere rapidi e da noi non lo saranno mai per arrivare a Napoli, magari anche mettere una camera iperbarica, e anche il servizio di elicottero. Forse è fantascienza, ma in un paese normale no, parliamo delle aree balneari turisticamente più importanti al mondo, fra Sorrento, Positano e Capri.. Diciamo che bisogna dare merito a chi si è impegnato, ma ci chiediamo come mai dall’alto, perchè dall’alto sono partite queste decisioni, non si sia fatto come fanno in tutte le città, creare un plesso ospedaliero delocalizzato dal centro o sulle colline, come sembra si voglia fare per Castellammare Terme. O era già deciso così…