Il 16 giugno 2002, dinanzi a un’immensa folla che inonda piazza San Pietro, via della Conciliazione e l’area intorno a Castel Sant’Angelo, Giovanni Paolo II, ha proclamato solennemente:
«Ad onore della Santissima Trinità, per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti nostri fratelli nell’episcopato, dichiariamo e definiamo Santo il Beato Pio da Pietrelcina… …e lo iscriviamo nell’Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa egli sia devotamente onorato tra i Santi. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
Quello che la stragrande maggioranza dei credenti pensava fin da quando il mistico Frate era ancora in vita, da quel giorno è una certezza per la Chiesa universale.
Piazza San Pietro e tutta via della Conciliazione, fino al lungotevere sotto Castel Sant’Angelo abbracciavano un’immensa assemblea di 300.000 fedeli, che hanno partecipato alla solenne Concelebrazione Eucaristica sfidando un caldo torrido, in parte mitigato dalla refrigerante pioggia artificiale, creata da alcuni idranti, e dalla distribuzione di bottigliette di acqua minerale, provvidenzialmente previsti dagli organizzatori dell’evento.
Questa volta le condizioni del Papa, ormai anziano e indebolito dalle sue sempre più precarie condizioni di salute, non hanno consentito di prevedere una Messa parallela dinanzi alla Basilica di San Giovanni in Laterano, con successivo spostamento del Pontefice per la recita dell’Angelus, come era avvenuto per la beatificazione. Ma l’elevato numero di devoti di Padre Pio che non avevano fatto in tempo a prenotarsi per la Canonizzazione ha indotto a prevedere comunque altre, affollatissime, Messe parallele nei due luoghi più significativi dell’esistenza terrena del Cappuccino stigmatizzato: Pietrelcina e San Giovanni Rotondo.
Ancora più alto, sebbene non quantizzabile, il numero di coloro che hanno seguito da casa il rito, grazie alla diretta televisiva trasmessa in mondovisione.
Incontenibile la gioia dei confratelli del nuovo Santo, quasi tutti presenti alla Concelebrazione, ma anche degli aderenti ai Gruppi di preghiera e del personale di Casa Sollievo della Sofferenza, significativamente rappresentati nella grande assemblea liturgica, convocata in una data che è ormai entrata nella storia.