Parrocchia di San Michele Arcangelo. Oggi la Processione del Corpus Domini. Percorso. Don Antonino ricorda Palatucci
La Parrocchia di San Michele Arcangelo organizza per il Corpus Domini, Giovedì 8 giugno 2023, alle
ore 19,30 – Celebrazione Eucaristica in Basilica
ore 20,30 – Solenne Processione
con il seguente itinerario:
Largo San Michele Arcangelo, Via Francesco Ciampa, Traversa Gottola, Via Gottola, Seconda Traversa Bagnulo, Via Bagnulo, Via dei Pini, Corso Italia, Via delle Rose, Via Carlo Amalfi, Largo San Michele Arcangelo.
Basilica di San Michele Arcangelo: Benedizione Eucaristica
Si invitano i fedeli residenti nelle strade percorse dalla processione ad adornare balconi e portoni con coperte, lenzuola e fiori.
Mortora poi farà la processione sabato e Trinità domenica.
La messa di ieri sera a San Michele
Intanto ogni sera il mese di giugno a San Michele ci colpisce per la bellezza e suggestione, la bravura del coro e di chi canta, ma anche le prediche di don Antonino legate a “Tobi” di cui ha fatto stampare un libretto. Un uomo “controcorrente” e contraddistinto dall'”umanità” ed è quello l’invito che fa il nostro parroco ricordando anche Palatucci e la vicenda di Campagna in provincia di Salerno, alle porte del Cilento, paese famoso per la “Chiena” ma anche per aver salvato migliaia di ebrei, la bontà e l’umanità sono i messaggi che vengono trasmessi da sermoni saggi, equilibrati, ma anche densi di cultura e profondità detti con semplicità
Chi era Giovanni Palatucci
Giovanni Palatucci nacque a Montella, in provincia di Avellino, nel maggio del 1909, partecipò al 14° corso per funzionari di Polizia e venne inviato a Genova come vicecommissario. Dal novembre 1937, quando venne assegnato all’ufficio stranieri della Questura di Fiume, si prodigò a rischio della propria vita per salvare da morte sicura moltissimi ebrei, fornendo permessi speciali, attuando azioni di depistaggio e favorendo la fuga all’estero e l’instradamento nei centri italiani meno esposti alle leggi razziali.
Giovanni Palatucci, con il supporto dello zio, Vescovo di Campagna, riuscì a salvare migliaia di profughi ebrei dai campi di concentramento duri, conducendoli fino al Convento di San Bartolomeo di Campagna, dove le condizioni degli internati erano più umane e ne garantivano la sopravvivenza.
La sua opera virtuosa a favore di tanti ebrei gli costò la deportazione, a soli 36 anni, presso il campo di sterminio di Dachau, dove morì il 10 febbraio del 1945.
Nel 1990 lo Stato di Israele lo ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”, nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” da parte del presidente della Repubblica Italiana. La figura di Giovanni Palatucci è all’attenzione della Chiesa Cattolica per il processo di beatificazione, nel 2004 si è conclusa la fase diocesana del processo di canonizzazione ed è stato proclamato Servo di Dio.