Penisola Sorrentina: sold out in alberghi e B&B ma con lo spettro del fenomeno dell’overtourism
Sono letteralmente affascinati da Sorrento. Ma non solo della città di Tasso ma anche di tutta le penisola sorrentina, partendo da Vico Equense, passando poi per Meta, Piano e Sant’Agnello fino a superare la costa delle sirene e raggiungere Massa Lubrense. E così già nel mese di luglio si registrerà il sold out in tutte le strutture ricettive della penisola, in linea con le previsioni che parlavano di pienone anche nei mesi di agosto e settembre. Tuttavia non è tutt’oro quello che luccica dice un saggio. Questo perché il notevole aumento dei flussi turistici potrebbero celare della problematiche che forse non si erano mai verificati in passato. Come ad esempio il grande ingorgo di traffico che si sta registrando da qualche settimana a questa parte. Purtroppo la penisola sorrentina non ha una viabilità molto efficiente, è composta per la maggior parte da strade strette e spesso mal tenute. E se a ciò andiamo a sommare la carenza dei parcheggi è facile tirare fuori dei conti che non ritornano e nemmeno il tentativo di limitare a targhe alterne la percorrenza delle strade peninsulari ha risolto il problema. Altro aspetto negativo di cui si dovrebbe tener conto riguarda la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Purtroppo l’assenza di un piano organico complessivo di accoglienza turistica e l’invasione incontrollata di turisti non garantiscono la piena tutela ambientale e paesaggistica dell’area e i sindaci delle località hanno paura soprattutto del cosiddetto fenomeno dell’overtourism. Hanno paura del sovraffollamento. Tutti quelli che arrivano in penisola vogliono ammirare le bellezze e le località più in voga dell’area sorrentina ma con una modalità diversa da quelle del passato. Oggi forse ci troviamo di fronte ad un turismo per la maggior parte “mordi e fuggi”. Orde di turisti si fermano giusto il tempo per un selfie e poi ripartono per altre mete. Ma questo tipo di turismo di massa causa purtroppo provoca inquinamento, devastazione della natura del territorio e disagio nelle popolazioni locali. Da qui l’esigenza di trovare in fretta le contromisure necessarie per arginare un fenomeno che nei prossimi anni potrebbe costituire un vero e proprio boomerang per la penisola sorrentina.