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Positano, oggi la presentazione del libro “Sognando Positano” di Antonio Miniaci scritto da Gennaro Cuccaro

Positano. Oggi, sabato 3 giugno, alle ore 18.00, presso l’Ufficio Turismo L. Vespoli la presentazione del libro “Sognando Positano” di Antonio Miniaci scritto da Gennaro Cuccaro.
Un bel momento di condivisione reciproca al quale la cittadinanza è invitata a partecipare per scoprire insieme le emozioni che sono state racchiuse all’interno di queste pagine tutte da leggere…
Nel corso del XX secolo Positano è stato un luogo da sogno, un locus amoenus a cui tendevano gli artisti provenienti da ogni zona del mondo. Questa cittadina della Costiera Amalfitana, che è stata un rifugio sicuro per gli uomini di cultura ai tempi delle Guerre Mondiali e anche successivamente il miglior palcoscenico per tutte le espressioni artistiche, è stata sognata anche da uno dei mecenati di maggior spicco del nostro tempo e dal prestigio nazionale ed internazionale, ossia dal noto gallerista cilentano Antonio Miniaci. Per lungo tempo aveva agognato questa perla del Mediterraneo, tanto decantata dal Premio Nobel Steinbeck. Antonio la scorgeva dall’alto, con gli occhi di un bambino che non possedeva nulla se non la sua forza d’animo e la sua caparbietà. La desiderava, con uno sguardo ottimistico e rivolto al futuro, dalle alture di Albanella, e meditava: “Chissà che cosa c’è laggiù e chiche cosa c’è oltre quel mare”.
Sembra quasi un ricordo del Romanticismo leopardiano, una dedica alla poesia “L’Infinito”, ma in realtà è storia di vita vissuta ed è il punto di partenza della biografia di Antonio Miniaci, raccontata nel libro “Sognando Positano con Antonio Miniaci”, a cura di Gennaro Cuccaro, edito e pubblicato da La Serigrafica Arti Grafiche di Buccinasco e disponibile all’Edicola Bozza Pio e sul sito web dello Store Mondadori.
Il testo, che si compone di 130 pagine, aventi delle immagini meravigliose di Positano, è un lungo excursus biografico sulla vita di Antonio, ma anche una presentazione delle bellezze artistiche ed archeologiche della Città Verticale. E’ anche il racconto dei personaggi più noti che sono giunti a Positano e che hanno frequentato la galleria di Antonio, unito alla narrazione della vita dei Positanesi, che hanno “fatto la storia” di Positano, creando quel turismo culturale, che l’Amministrazione Comunale sta cercando di riportare in auge.
Questo libro è, nelle sue battute finali, anche la consapevolezza di un tesoro che dobbiamo riportare alla luce, riscoprendo appunto i nostri beni culturali. La domanda che si è posto Antonio: che cosa si può offrire al turista? Positano oggi è solo gastronomia, sole e mare, o c’è anche dell’altro? Dunque, Antonio, meditando su tale concetto, esprime il suo dignitoso parere sulla Città Verticale ed offre alla comunità positanese le sue idee in ambito socio – culturale.
Il libro è già stato presentato nella splendida cornice di Miami dallo stesso protagonista dell’opera, che rimane fedele a quello che è divenuto il suo “credo” nel corso del tempo. Dopo aver bramato quel suo sogno da ragazzino, dopo aver raggiunto il suo traguardo già a partire dagli anni ’70 – ‘80, ossia quello di aprire a Positano una galleria d’arte e trasmettere una nuova professione, quella del “mercante d’arte e gallerista”, e dopo aver ricevuto da sempre l’accoglienza e l’ospitalità dei Positanesi, egli stesso si è sentito in dovere di rappresentare Positano nel mondo. E’ un concetto ribadito nel libro più e più volte: l’amore per Positano e il ringraziamento sincero verso i Positanesi.
Antonio Miniaci, per ricambiare e come segno di riconoscenza, propugna il made in Italy in tutto il mondo e si adopera affinché il nome di Positano sia sempre sinonimo di bellezza e di cultura.
Si sente e si è sentito da sempre vivo, professionalmente e culturalmente, in seguito all’apertura delle sue gallerie in tutto il mondo. Orgoglioso di tutta la sua carriera, è fiero di rappresentare, in veste di ambasciatore, Positano nel mondo. Il 15 settembre 2022, infatti, l’Amministrazione Comunale di Positano, nella figura del Sindaco Giuseppe Guida, gli ha conferito un’onorificenza simbolica, a cui è rimasto molto legato.

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