Questa sera su Rai1 al via “Noos – L’avventura della conoscenza” di Alberto Angela. Il significato del nome
Questa sera, alle 21.25, appuntamento imperdibile su Rai 1 con “Noos – L’avventura della conoscenza”, il nuova programma di Alberto Angela in sei puntate, dedicato alla divulgazione scientifica e ai diversi campi della conoscenza.
Ma come mai il nome “Noos?”. Lo spiega lo stesso Alberto Angela in un post sui social: «Ho deciso di raccogliere la fiaccola della divulgazione scientifica lasciata accesa da mio padre con i suoi programmi con l’inizio di questa nuova avventura.
Il nuovo programma non si chiamerà SuperQuark, quello è il programma di Piero e resterà suo per sempre.
Ho quindi pensato a quale fosse il nome più adatto e la soluzione mi è venuta in mente ricordando con affetto un particolare del programma “Viaggio nel Cosmo”, che assieme a mio padre abbiamo realizzato nel 1998. In quel programma, mio padre viaggiava tra i pianeti e nel cosmo a bordo di un’astronave. Quell’astronave si chiamava Noos. Forma arcaica del termine “nous”, questa parola in greco antico aveva diverse sfumature di significato, ma, sostanzialmente, voleva dire: “intelletto”. E così, viaggiare con l’intelletto automaticamente porta alla conoscenza e al sapere.
Ecco perché abbiamo deciso di chiamare “Noos” il nuovo programma. È un omaggio alle esplorazioni nel sapere di mio padre e, al tempo stesso, rappresenta la continuazione dei viaggi nello spazio interstellare della conoscenza.
E’ giunto il momento di “riaccendere” l’interruttore dell’astronave per un lungo viaggio nella divulgazione scientifica».
La prima puntata prende il via, come da tradizione, con spettacolari immagini della natura, con la storia di una leonessa e dei suoi cuccioli che lottano per la sopravvivenza nella pianura del Serengeti, tra Kenya e Tanzania.
Ospite d’eccezione l’attore Harrison Ford che torna a vestire i panni di Indiana Jones nel quarto film della serie: un archeologo per fiction animato dalla stessa curiosità che è lo spirito guida di “Noos”. In studio anche altri ospiti che torneranno più volte nel corso della serie: l’astronauta Samantha Cristoforetti guiderà un emozionante viaggio nello spazio partendo in questa prima puntata dal decollo; lo storico Alessandro Barbero, a proposito di Napoleone, mostrerà il ruolo rivestito dalla propaganda nella costruzione di una figura storica; lo scrittore Carlo Lucarelli racconterà la storia del Blu di Prussia, “il colore del diavolo”; il segretario nazionale del Cicap Massimo Polidoro metterà in guardia dalle immagini fake create dall’intelligenza artificiale; a venticinque anni dall’invenzione della “pillola blu”, il sessuologo Emmanuele Jannini parlerà dei nostri comportamenti sessuali, mentre la nutrizionista Elisabetta Bernardi spiegherà il meccanismo della sazietà e come incoraggiarlo con un biscotto antifame.
L’avventura della conoscenza, sottotitolo del programma, si snoda attraverso una serie di servizi filmati. Un’attenzione particolare è posta al tema dell’ambiente: con una immersione nei fondali dell’Isola del Giglio, si vedrà come un’equipe scientifica abbia curato l’ambiente marino danneggiato in seguito al naufragio della Costa Concordia.
Nella curiosità per tutto ciò che si muove nel campo della ricerca scientifica, “Noos” è andato alla scuola Sant’Anna di Pisa: qui è stata realizzata la mano artificiale che risponde ai movimenti pensati dal paziente; un risultato che rasenta la fantascienza. E a proposito di fantascienza, si vedrà con Luca Perri quanto ci sia di credibile e verosimile nella spada laser di “Guerre stellari”.
La prima puntata di “Noos” riserva anche un omaggio particolare alla memoria di una grande scienziata, Margherita Hack, scomparsa proprio il 29 giugno di dieci anni fa. Seguendo le sue orme, Edwige Pezzulli mostrerà “la culla delle stelle”, alcune straordinarie immagini dello spazio ottenute dal James Webb Space Telescope.
Il campo in cui si muove “Noos” è molto vasto con uno sguardo particolare al futuro: quali saranno le nuove fonti di benessere e prosperità? Nel futuro potrebbe essere l’Artico a trasformarsi da infruttuosa distesa di ghiacci alla nuova terra promessa per governi e multinazionali dell’energia. E, guardando al passato: come mai in un monastero del Lazio i corpi di diciassette suore morte nel Seicento si sono conservati mummificati fino ai nostri giorni?
Giuliana Galati e Ruggero Rollini mostreranno alcuni fenomeni della fisica e della chimica che è possibile osservare anche in casa, in particolare quei fluidi che si comportano in maniera singolare, come liquidi e come solidi. E infine, la scrittura: come sono nate le lettere del nostro alfabeto? Lo racconterà una penna stilografica che ha la voce di Paola Cortellesi.