Rilievi Arpac sulla qualità dell’Aria: Istituita ZTL a Procida per rischio di polveri sottili. In Costiera che Aria stiamo respirando, se oltre al Rumore c’e di più?
Una delle problematica peggiori della Costiera Amalfitana, si sa che è quella del caos traffico e della sosta selvaggia dovuta all’assenza di parcheggi adeguati.
Alcuni dei comuni maggiormente esposti al passaggio delle auto, soffrono anche del problema smog, soprattutto in occasione di weekend, ponti, festività od eventi particolari, tuttavia non abbiamo mai letto di dati circa eventuali rilevazioni sulla qualità dell’aria effettuate dall’Arpac.
È di questi giorni, anche la notizia che sull’isola di Procida destano allarme i risultati dell’analisi dell’aria da parte dell’Arpac, che ha rilevato la presenza di inquinamento atmosferico dei veicoli con motore a scoppio che contribuirebbero alle emissioni di polveri sottili.
Per ora il livello dell’inquinamento misurato è ancora entro i limiti di legge attualmente vigenti, calcolati su base annuale, tuttavia è maggiore dei valori riportati nelle linee guida OMS e nuova direttiva qualità aria, ufficialmente in vigore dal 2030, tant’è che prudentemente il sindaco isolano, ha subito predisposto la ztl in alcune aree dell’isola, che resteranno interdette al traffico veicolare.
Considerando che le isole possiedono il privilegio di una ventilazione particolarmente favorevole, in Costiera sarebbe interessante conoscere i dati di eventuali misurazioni, in particolare nei cosiddetti comuni “passanti” come Cetara, Minori, Castiglione di Ravello, Amalfi e Praiano, dove sono ricorrenti i blocchi del traffico veicolare, ad alto rischio per la salute pubblica dei residenti e dei turisti che alloggiano nelle abitazioni in prossimità della statale 163.
Non ci sono infatti solo Pm10, Pm2,5, benzo(a)pirene, ozono e biossido di azoto ad inquinare oltre i limiti di legge, ma anche l’inquinamento acustico se supera i limiti di legge stabiliti.
Il rumore non va assolutamente sottovalutato, infatti la scienza medica ha ormai accertato che i fenomeni rumorosi non hanno effetti nocivi solo all’apparato uditivo (ipoacusia ambientale), ma contribuiscono ad indurre disturbi vascolari, respiratori e digestivi, oltre a quelli neuropsicologici e psicosociali.
Che fare? Occorre limitare il traffico, quindi gli stessi interventi strutturali che da tempo richiede Legambiente per contrastare lo smog limiterebbero anche il rumore.