Salerno, sequestrò e picchiò un uomo per debito assicurativo: condannato a sei anni
Aveva sequestrato un uomo che aveva un vecchio debito con lui a causa di un incidente stradale e lo aveva colpito molteplici volte, prima utilizzando i pugni e poi una mazza da baseball minacciandolo di morte con un coltello a scatto nel caso il fratello non gli avesse subito portato i 1400 euro. Per l’ennesima volta il denaro sembra essere il motivo di tanta violenza e di pura follia, che può portare a compiere gesti brutali e irrazionali come questo.
Ma non è tutto, la sentenza ha lasciato l’amaro in bocca alla vittima, poiché l’accusa di sequestro è stata ridimensionata per l’aggressore, Marco Ferraiolo, difeso dagli avvocati Antonio Boffa e Teresa Sorrentino, in sole lesioni ed estorsioni.
L’accusa di sequestro di persona è caduta in sede di giudizio per un difetto nella presentazione della querela da parte dell’aggredito alla quale, per la violenza subita, fu data una prognosi di quindici giorni.
E così, mentre il pm aveva chiesto per Ferraiolo sedici anni ed otto mesi, la pena sentenziata ieri per lui è stata di sei anni e sei mesi.
Gli è stata però riconosciuta l’aggravante di aver agito mentre era agli arresti domiciliari (il giovane, difatti, era stato arrestato nell’ambito di un blitz antidroga).
Il pubblico ministero aveva chiesto undici anni e due mesi anche per la sua compagna di allora, Lucia Scannapieco, che partecipò alla spedizione punitiva.
Ma è stata assolta e le è stato revocato anche l’obbligo di presentazione alle polizia giudiziaria.
L’accaduto
La storia risale agli inizi di giugno del 2020 e i 1400 euro richiesti dovevano fungere, secondo quanto riportato dalla vittima, da “prezzo della liberazione”.
I due complici guidarono l’auto fino al luogo dove si trovava la vittima, M.S. le sue iniziali, con l’intento di prelevarlo.
Al volante c’era la donna, mentre Ferraiolo scese dall’abitacolo e prelevò con la forza l’uomo, che pregava di essere lasciato andare.
Ma i due aggressori furono incuranti delle sue suppliche e la vittima fu caricata sul sedile posteriore, dove gli furono sferrati dei pugni mentre la donna guidava a velocità sostenuta, dirigendosi proprio verso la casa di Ferraiolo.
Una volta portato con violenza in casa, qui la vittima fu picchiata ancora, con una mazza da baseball.
«Dici a tuo fratello di portare 1.400 euro» gridò l’aggressore alla vittima. Poi prese un coltello a scatto, lo apri mostrandoglielo e gli disse che se non arrivavano i soldi lo avrebbe ucciso.
Dopo la telefonata al fratello gli sequestrò il cellulare per evitare che chiedesse aiuto. L’aggravante di Ferraiolo, sottolineano i giudici, era quella di aver commesso il fatto mentre si trovata agli arresti domiciliari.
Appena tornato libero l’uomo decise di denunciare tutto.