Si ferma sulle catenarie il dragaggio del porto (turistico) di Casamicciola Terme
Casamicciola Terme. Le benne della CEM spa, incaricata di effettuare il dragaggio meccanico nel porto turistico del secondo solo di Ischia, si sono fermate per un “contrattempo” tecnico. Nessuno degli incaricati, esperi, centri di competenza, scienziati, che hanno indagato, fin qui, i fondali del bacino casamicciolese si erano accorti, maldestramente, della massiccia presenza di oggetti ben identificati ad uso della portualità turistica: catene, corpi morti, cime e quant’altro utile agli ormeggi.Arriva cosi il primo stop tecnico per la CEM Spa.La società napoletana, leader nel ramo,dovrebbe effettuare in un mese circa il dragaggio meccanico con l’ausilio di bennee motopontoni. Una metodologia, certo economicamente vantaggiosa, che va,però,in contrasto con la presenza dei sistemi di ancoraggio presenti sul fondale dello scalo,oggetto dei lavori e destinato al diportismo con la gestione di Cala degli Aragonesi e Marina di Casamicciola. Ieri, riscontrato il problema, di non poco conto, si è tenuto un summit tecnico tra i responsabilidella CEM e le autorità marittime per decidere se sospendere, lavorare più lentamente(non avendo la benna un campo libero di azione subacquea)per preservare le catenarie o effettuare solo una pulizia sommaria dell’insenatura L’imperativo resta fare l’escavo, in una maniera o nell’altra, per evitare figuracce dopo tutto il tempo, le risorse e le chiacchiere sprecate sin qui sfruttando lo spauracchio dell’Emergenza frana.Le operazioni è previsto siano eseguite nel bacino interno del porto, mediante l’impiego di Moto Pontone, Moto Betta, Rimorchiatori ed OTS ed il materiale oggetto di immersione deliberata in mare nell’apposita area autorizzata oltre le 3 miglia nautiche dalle coste ischitane .Le attività, chiarisce una nota della Capitaneria di Porto guidata dal TV Antonio Cipresso,mediante l’impiego di mezzi navali in particolare del Moto Pontone denominato “Sorrento” che ha l’ingrato compito di portare via dai fondali circa 15.000 metri cubi di prodotticon un tecnica (il dragaggio meccanico) che prevede una produttività:10.000-100.000 mc/sett.Purtroppo, per ora, le caratteristiche tecniche dell’unità navale,equipaggiata con “Italgru” da 80 tonnellate con braccio da 36,00 mt. di lunghezza e bigo da 150tonnellate si è incastrata sulle catenarie di Marina di Casamicicola e Cala.Le attività dovrebbero terminare il 4 luglio come da cronoprogramma stabilito con il coordinamento del Commissario delegato Giovanni Legnini che materialmente dovrà pagare dalla contabilità speciale dell’emergenza alluvione i lavori.C’è da capire ora come, il Responsabile Unico del Procedimento Arch.Nicola Regine nominati dagli enti attuatori ufficiosi ed ufficiali, comuni di Lacco Ameno e Forio, rioslverà la grana legata alla mancata previsionedegli ostacoli sul fondale. Come è potuto accadere? Come al solito ci troveremo di fronte all’ineluttabile dissolutezza di un paese dove nessuno si assume la responsabilità degli errori commessi, specie in una fase cosi delicata come quella che attraversa un paese in piena emergenza.E meno male che c’era la conferenza dei servizi speciali pro dragaggio! Figuriamoci senza l’istituto individuato dall’On.Legnini….
Al momento si attende di sapere come potranno essere condotte le operazioni dalla Soc. C.E.M. S.p.a. riuscendo a contemperare l’esigenza di preservare le strutture subacquee, catenarie, corpi morti, pontili, strutture sommerse e quant’altro e gli ordini legati leattività connesse, cosi come previste dal Decreto Dirigenziale nr. 184 del 19 maggio 2023 della Regione Campania e relativa autorizzazione, nonché dal progetto Definitivo-Esecutivo (quarta emissione) sulle “Misure di semplificazione, accelerazione ed attuazione delle attività di caratterizzazione, progettazione, dragaggio e riutilizzo dei sedimenti del porto di Casamicciola Terme”.