Sorrento diventerà un dormitorio? La riflessione di Gerardo Russomando alla luce dei dati demografici

Riceviamo e pubblichiamo un intervento da parte di Gerardo Russomando: «Caro Direttore, ho letto il lungo articolo, pubblicato ieri, dal titolo “Sorrento diventerà un dormitorio”.
Ho la sensazione che nessuno abbia capito nulla e mi auguro che tutti siano in buona fede.
E, per capire, non ci vuole molto, basta consultare i dati demografici del Comune, che sono pubblici.
Ne evidenzio solo alcuni.
Sorrento, nel 1981, aveva 17.300 abitanti e questa crescita era dovuta al boom delle nascite che c’era stato negli anni sessanta in tutta Italia, assieme al boom economico.
Da allora è iniziata la discesa ed oggi siamo a 15.600, cioè mancano all’appello 1.700 abitanti, circa il 10%.
Inoltre, si può anche osservare, senza tornare troppo indietro, che l’età media della popolazione nel 2002, appena 20 anni fa, era di 41 anni.
Da allora è lentamente salita, di anno in anno, ed oggi siamo arrivati a 46,4 anni.
Ciliegina sulla torta: i giovani nati nel 2006, e residenti a Sorrento, sono 179.
Nel 2021 sono stati appena 99, quasi la metà. E la discesa non si è per nulla arrestata, tutt’altro.
Quante prime elementari c’erano nel 2012 e quante ce ne saranno nel 2027?
È ovvio che quando i nonni muoiono e la casa rimane vuota, qualche figlio, in una località turistica, decida di trasformarla in B&B. Io non ci trovo nulla di male.
Nei paesi non turistici le case rimangono abbandonate e nessuno le vuole, neanche gratis.
Conclusione: è la denatalità che ha fatto nascere i B&B e non viceversa.
Questo è anche il motivo per cui non si trova più manodopera sul posto e ci sono problemi per tutte le attività alberghiere che sono labour intensive.
Quindi, se si vuole evitare la scomparsa dei paesi vivi, non solo Sorrento, come lo sono stati fino a qualche decennio fa, bisogna volgere lo sguardo in tutt’altra direzione».

Sorrento diventerà un dormitorio. La riflessione di Gerardo Russomando
Sorrento diventerà un dormitorio. La riflessione di Gerardo Russomando

 

Commenti

Translate »