Crollo palazzina a Torre del Greco: poteva essere una strage, si prega per la 19enne Francesca Pia
Tra le cause principali del crollo lavori di manutenzione mai eseguiti
La causa che ha portato al crollo della palazzina a Torre del Greco potrebbero essere le d’acqua. Al secondo piano c’era un’appartamento che aveva già avuto di questi problemi tuttavia non ci sono mai stati degli interventi risanatori.
Francesca Pia Amendola, la ragazza di 19 anni, che’ stata estratta viva dalle maceria resta il ferito più grave del crollo. Chiedeva aiuto da sotto l’ammasso di detriti dei muri e della pareti del palazzo del civico 61 di corso Umberto a Torre del Greco. I soccorritori giunti sul posto hanno sentito le sue grida e sono riusciti ad estrarla viva da sotto le macerie dei tre piani ma le sue condizioni di salute destano ancora parecchie preoccupazioni. I vicini e tutta comunità rionale si sono raccolti in preghiera ma attualmente lei è ancora in terapia intensiva in ospedale. Quando è stata estratta aveva le gambe bloccate. I primi soccorritori hanno iniziato a rimuovere tutto quello che era possibile con le sole mani. Poi grazie all’intervento di altri è stata liberata.
Una strage evitata per miracolo
Francesca Pia Amendola è una delle tre persone presenti in casa quando l’edificio improvvisamente crollato alle 11.30 di ieri mattina. Ora è ricoverata in terapia intensiva in un ospedale locale. Altre due persone sono sopravvissute alle macerie. Si tratta di due passanti che sono stati travolti dai mattoni e dalle macerie, un apprendista di una pizzeria a pochi metri dal luogo del crollo e una ragazza, anch’essa ricoverata all’ospedale Santobono di Napoli. In tutto, cinque persone sono rimaste ferite. Ma poteva essere una strage, forse evitata dalla Madonna del Carmine di cui ieri la ricorrenza, sostengono i fedeli della zona. Intanto i componenti delle 40 famiglie sfollate fanno la spola tra l’albergo e le loro case per raccogliere qualche cosa di utile dalle loro case che sono stati costretti ad abbandonare. Alcune di queste hanno hanno passato la notte nelle loro auto. Nel frattempo la processione della Madonna del Carmine prevista a Corso Umberto, a poca distanza dal palazzo crollato è stata annullata.
Problemi per la sistemazione degli sfollati e l’inchiesta della procura di Torre Annunziata
Nel frattempo, piovano le polemiche tra i residenti dei quartieri storici che si sentono “abbandonati”. Il sindaco Luigi Mennella, eletto solo da qualche mese, promette una rapida risoluzione del problema. Ma intanto la questione della sistemazione degli sfollati rimane prioritaria. Non si trovano posti letto disponibile per la loro sistemazione. Ci sono molti turisti e le strutture ricettive non hanno posti disponibili. I soccorritori si sono imbattuti anche in un groviglio di barriere e di ostacoli vari probabilmente posti nell’edificio per impedire l’uso di alcuni locali del palazzo crollato. L’edificio si era allagato a seguito di una perdita d’acqua verificatasi in un appartamento posto al secondo piano del fabbricato. Allagamento che poi si era esteso agli altri piani. Per questo dal 2013 sull’edificio pendeva una ordinanza che imponeva ai proprietari di effettuare “lavori urgenti” a causa di infiltrazioni d’acqua. Lavori probabilmente mai eseguiti o eseguiti solo in parte ma nessuno (autorità) si è preso la briga di controllare se gli stessi erano stati effettuati. Quindi, è probabile che quelle infiltrazioni risalenti al 2013 e la vetustà dell’edificio abbia minato irreparabilmente la stabilità dell’edificio. Da qui il crollo di ieri mattina. La procura di Torre Annunziata nel frattempo ha aperto un’indagine sulle cause che avrebbero portato al crollo della palazzina. Cause che, se confermate potrebbero portare presto all’individuazione dei responsabili e alla loro incriminazione per omicidio colposo.