Deriva nelle scuole lettera al Ministro Valditara
Riceviamo e pubblichiamo . Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.
Le scrivo perché stanca di vedere tanta deriva nella società e nella Scuola, ed essendo certa e consapevole che in questo particolare momento solo Lei può salvare l’Italia, perché senza cultura niente di buono è possibile. Normalmente si invoca la collaborazione famiglia-Scuola, si dice che la famiglia è la prima agenzia educativa, ma a ben riflettere ogni donna, ogni uomo, prima di diventare genitore è stato a Scuola. Ritengo, quindi, che sia la Scuola la prima agenzia educativa. La Scuola deve lasciare valide orme in chi la frequenta. Auspico una Scuola in cui si equivalgano teoria e pratica per entrambi i sessi. Mi spiego: quando frequentavo la scuola Media c’era una bellissima materia: l’economia domestica, l’unico neo era il fatto che era destinata alle donne, invece anche i maschi diventeranno genitori e sarebbe bello essere preparati per coadiuvare la donna in un mondo in cui anche la donna deve lavorare perché un solo stipendio non è più sufficiente. Potrebbero essere molto utili anche corsi di cucina e di manutenzione domestica, per affrontare meglio il domani. Ritengo, altresì che sia la salute, sia la Scuola dovrebbero essere a carico del governo nazionale e non delle Regioni, perché tutti abbiamo gli stessi diritti. Mi duole molto, anche se mi dovesse far piacere, essendo del Sud, sentir dire che l’agenda del Sud partirà a brevissimo e si interverrà con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari e quindi dieci punti di intervento per aggredire la dispersione ma le menti del Sud sono come quelle del Nord, quindi contrariamente alla pedagogia di don Milani io proporrei le stesse opportunità e gli stessi corsi per tutti. Solo con l’equità la Scuola può accogliere e incentivare tutti, diversamente ci si sente discriminati. Come nella corsa si parte insieme e si fa lo stesso percorso e i migliori arrivano primi al traguardo, così dovrebbe essere per la Scuola. Mi permetta un’ulteriore mia considerazione gli insegnanti orientatori e formatori possono limitare la libertà di scelta dei ragazzi, ognuno deve seguire le proprie inclinazioni perché solo in tal modo si amerà il proprio lavoro e se si ama ciò che si fa la fatica non si sente o quantomeno si sente di meno. Sarebbe inoltre opportuno ripristinare almeno nella Scuola materna la misurazione della temperatura prima dell’ingresso a Scuola per evitare che un bimbo ammalato possa contagiare gli altri. Ciò comporterebbe anche una sgravio di spesa per il Ministero della salute. Inoltre vorrei dirLe che in un paese dove c’è persino la legge sulla privacy nessuno debba mai chiedere, né nella scuola pubblica, né nella Scuola privata che lavoro fa tuo padre? Che lavoro fa tua madre? Né vantarsi e dire che in quella x Scuola ci vanno i figli di gente che ha la Maserati. Mi permetto di dirle queste cose perché io sono stata da tre anni a sessantasette anni nella Scuola, facendo esperienza in tutti i vari ordini dalla materna alle superiori, Ricordo un alunno mi fece vedere che sul suo diario avevano scritto una frase scurrile, ed era il primo giorno che entravo in quella classe, feci scrivere il nome e cognome di tutti gli alunni e individuai il colpevole, ( stesso lui), che sentendosi scoperto si alzò e andò a dare un calcio vicino alla porta sbraitando che io non sapevo di chi fosse figlio, ma gli risposi che al di sopra di tutti c’è la giustizia e a me niente faceva paura. Da allora ho organizzato diversi corsi di legalità per gli alunni. Un altro episodio che pure mi è rimasto molto impresso riguarda un’alunna di un liceo, che si rifiutava di leggere perché in pubblico non aveva mai letto dalle elementari perché l’insegnante le aveva detto che era una cretina, che non sapeva leggere. A volte quindi anche gli insegnanti contribuiscono alla dispersione Sud o Nord che sia.
Onorevole Ministro, ci faccia sognare, riporti la Scuola ai suoi antichi splendori e un
domani si possa dire che il Ministro Valditara ha lasciato una grossa tara alla Scuola.
Se per Totò la livella è la morte, per me la livella è la Scuola. Con l’auspicio che tutti possano essere educati perché la cultura è soprattutto umanità per cui potrebbero finire definitivamente anche le guerre. Nel porgerLe i miei più distinti saluti le auguro di creare un modello di scuola italiana che possa diventare patrimonio dell’Unesco.