Famiglia investita a Santo Stefano di Cadore “Ho perso mio figlio e nipotino, temo che la donna scappi”
Luigi Antoniello parla chiaro: ha paura che colei che è l’artefice del suo più grande dolore, possa scappare senza pagare la giusta pena per ciò che ha commesso. L’uomo ha infatti perso suo figlio, Marco Antoniello, il suo nipotino, Mattia, di neanche due anni e la sua “consuocera” Maria Grazia, la mamma della compagna di Marco, di anni 65.
«Adesso abbiamo paura che vada via. Se è risultata negativa all’esame tossicologico e al test dell’alcol, e la rilasciano, quella donna potrebbe allontanarsi dall’Italia»
Luigi cerca di supportare Elena Potente, la compagna di Marco, che nel giro di pochi minuti ha perso tutto ciò che aveva di più caro: è rimasta ferita ma si è salvata e viene tenuta costantemente sotto controllo.
«Non si può lasciare un attimo, ha bisogno di supporto psicologico continuo – dice Luigi – Ha perso i suoi tre punti di riferimento: l’unico figlio avuto da poco, il marito e sua madre. Ha una voragine sotto ai piedi».
Il fratello di Elena, Marco Potente, commenta amaramente: «Di queste tragedie ne accadono a bizzeffe e non è possibile morire per gesti incoscienti. Correre in centro città a oltre cento all’ora con il limite dei cinquanta, e perdere il controllo del mezzo falciando i pedoni»
Antoniello è perplesso riguardo alla presunta velocità di 70 km orari del veicolo guidato dalla 32enne tedesca, chiedendosi come sia possibile che suo figlio, che pesava 90 chili, possa essere stato sbalzato via così lontano da una velocità, secondo l’uomo, troppo poco alta.