La stretta sulle locazioni brevi è scattata: il 5 luglio la Regione Campania ha approvato il provvedimento.
Questa città non è un albergo!
Non si direbbe per com’è difficile trovare case da affittare con contratti di lunga durata, mentre è fin troppo facile imbattersi in locazioni brevi e turistiche, spesso anche irregolari, o comunque non soggette ad adeguati controlli pubblici.
Dalla Regione arriva finalmente una stretta importante sulle norme inerenti le cosiddette “Locazioni brevi”.
In tema di ospitalità extralberghiera, si spera che riuscirà finalmente a ridurre il numero delle strutture abusive: è questo che ha spiegato l’assessore al Turismo del Comune Teresa Armato in un articolo di oggi sul giornale Il Mattino.
Il provvedimento, approvato dal consiglio regionale il 5 luglio, di fatto pare che potrà mettere a rischio più della metà degli annunci di locazione abusivi, oltre a sancire finalmente il divieto di ospitare i turisti nei bassi stretti o nei garage.
Attualmente la Scia in Comune viene presentata solo dai titolari di b&b e affittacamere gestiti da imprese e con eventuali servizi, e dalle case vacanze per un periodo superiore ai 30 giorni, ma a breve con la circolare regionale sull’ “estensione del Codice Unico Identificativo delle strutture ricettive alle locazioni brevi”, i Comuni saranno tenuti a istituire un apposito registro per la tenuta della banca dati ed i soggetti interessati, a comunicare i dati catastali, l’indirizzo, il numero di camere e i posti letto, i periodi di locazione effettuata, il codice fiscale e la pec dell’host.
Per affittare un posto letto ai turisti, si dovrà rispettare tutte le norme igienico-sanitarie e comunicare al Comune l’inizio dell’attività e forse in futuro anche presentare una vera e propria Scia per le locazioni brevi.
Insomma è scattata l’ora X per migliaia di abusivi che danneggiano le casse dei Comuni a vocazione turistica, evadendo le imposte di soggiorno.
Chi verrà scoperto senza codice identificativo, potrà subire una sanzione da 500 a 2000 euro, e si dovranno rispettare precisi requisiti di spazio e vivibilità: minimo 28mq per un monolocale, e 38mq per una doppia.
A quanto pare circa 3mila dei 5mila annunci, non sarebbero a norma in questo momento, e questo solo nella città di Napoli.
Su questa deregulation quindi, si abbatterà una vera mannaia, dato che gran parte dei circa 10mila annunci che appaiono sui portali dello sharing, relativi alla Campania, non sarebbero regolari.
Sarebbe stato necessario anche stabilire dei limiti annuali, al numero dei giorni possibili per l’affitto breve, tuttavia staremo a vedere se davvero si verificherà un calo degli annunci grazie a questi provvedimenti.
Solo allora si riuscirà anche a capire se effettivamente c’è qualche speranza di ridurre i rischi di gentrificazione nei nostri centri urbani, che grandi o piccoli che siano sono al momento tutti sotto l’attacco di un turismo intensivo e squalificante per le comunità locali.