Da decenni, ma particolarmente negli anni ’70 e ’80, a luglio, nei paesini a forte tradizione contadina, c’è sempre stata l’abitudine di fare le scorte per l’inverno. In particolare si raccoglievano i pomodori per preparare le conserve.
Quintali di pomodoro a bagno nella fonte, per essere poi lavati, tagliati e messi nelle bottiglie di vetro, rigorosamente quelle da succo di frutta, coca cola o birra.
Erano i bambini, muniti di bastoncino di legno e imbuto, che svolgevano questo lavoro.
Ogni anno gli adulti, in particolare i più anziani, dicevano che era l’ultima volta, per la grande fatica, ma il “rito” delle conserve di pomodoro continuava negli anni successivi.
Il fusto per la cottura era nero di fumo e il tutto veniva incartato con la carta dei giornali e ogni tanto qualche straccio vecchio…..
Poi è giunto il tempo della grande distribuzione e dei pelati, ma nelle zone interne del sud Italia questa tradizione continua e questo è il periodo migliore per fare “e butteglie ‘e pummarole”.