Oggi, giovedì 13 luglio 2023, la cittadina di Minori celebra con grande fervore la sua Santa Patrona e co-protettrice della Diocesi Amalfitana, Santa Trofimena, ricordando il ritorno delle sacre reliquie a Minori dopo il loro rapimento da parte di Sicardo. Il culto dedicato a questa Santa è radicato profondamente nel cuore del popolo minorese, che le tributa una fede immensa e incondizionata.
Le spoglie sacre del corpo della Santa sono ancora conservate nella Cripta della Basilica, costruita in suo onore. Santa Trofimena, originaria di Patti (Messina), subì il martirio sotto il tirannico dominio e le persecuzioni di Diocleziano e Massimiliano nell’anno 304.
La tradizione agiografica ci tramanda la storia di Trofimena come figlia di un nobile che desiderava sposarla a un suo pari. Non riuscendo a ottenere ciò che voleva, egli la ferì a morte. Il corpo della Santa fu poi rinvenuto sulla spiaggia di Minori all’interno di un’urna di marmo da una donna che stava facendo il bucato presso la foce del fiume Reghinna Minor.
Proprio mentre stendeva i panni sul marmo, le sue braccia si irrigidirono improvvisamente, spaventandola al punto da chiedere aiuto. Quando la notizia dell’evento si diffuse, sacerdoti provenienti da Amalfi e Napoli, insieme al Vescovo, accorsero sul posto, poiché si sospettava che ci fosse qualcosa di sovrannaturale in corso.
Si scoprì in seguito che sull’urna erano incisi dei versi che narravano la vita, la fuga e la morte della Santa. Si decise quindi di trasportare l’urna nella Chiesa, ma né la forza degli uomini né quella dei sacerdoti furono sufficienti per sollevarla o spostarla.
“Ispirato da Dio il Vescovo Pietro comandò che condotte si fossero due vergini giovenche non ancora toccate dal giogo. Appena le giovenche furono adattate l’urna si smosse, con tanta velocità, che sembrava piuttosto le giovenche esser tirate dal tumulo, che il tumulo dalle giovenche”.
Da qui l’iconografia di Santa Trofimena, che raffigura due giovenche bianche. Questo episodio miracoloso rimase impresso nella memoria collettiva.
Una seconda traslazione delle sacre reliquie avvenne nell’838, durante il regno di Sicardo, Principe di Benevento, che intendeva arricchire la sua Chiesa trafugando reliquie e spoglie di Santi. Preoccupato, il Vescovo di Amalfi decise di trasferire il corpo della Martire nella sua cattedrale per proteggerlo.
Una terza traslazione delle sacre reliquie ebbe luogo da Amalfi a Benevento, e successivamente, una quarta traslazione da Benevento a Minori grazie all’intercessione di Orso, Vescovo di Benevento, e Pietro II, Vescovo di Amalfi.