Non è stato un rito esoterico ma un gesto vigliacco: Taglia di 20mila euro per chi fornisce elementi utili ad individuare chi ha lapidato il gattino.

Una crudeltà inaudita che ha indignato l’intera comunità di Montesarchio, nella provincia beneventana, provocando una reazione altrettanto forte: una taglia di 20mila euro per l’individuazione dei responsabili dell’atroce gesto.

Saranno le immagini di sorveglianza a fare luce sul gesto crudele perpetrato nella villa comunale di Montesarchio.

La macabra scoperta è stata fatta dagli operatori ecologici che accanto al corpo insanguinato della piccola vittima hanno rinvenuto delle pietre, altrettanto rosse di sangue. Non è escluso che la barbarie sia avvenuta seguendo il rituale della ripresa con il telefonino per poi farne sfoggio sui social. L’indignazione è grande nel civilissimo comune sannita, dove tutti hanno preso le distanze da questo evento di ferocia inaudita, a cominciare dal primo cittadino di Montesarchio, Carmelo Sandomenico, che ha annunciato rigorose indagini.

“La lapidazione è uno dei riti più antichi e violenti, usati già ai tempi degli imperi pre-romani per dare la morte, in questo caso non crediamo che si tratti di un rito esoterico richiamato alle antiche tradizioni, ma molto più probabilmente di un gesto vigliacco compiuto quasi certamente da più persone”, scrivono in una nota gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA), i quali stanno predisponendo una denuncia, inizialmente contro ignoti con una taglia di 20mila euro, per chiunque con la sua testimonianza presso le forze dell’ordine, aiuterà ad individuare e far condannare in via definitiva i responsabili di tale crimine.

Un plauso è doveroso a questo sindaco che si è impegnato affinché non si trascuri nulla che possa aiutare le indagini e liberare la comunità da un incubo.

Gli individui che maltrattano o uccidono gli animali infatti, prendono di mira prima quelli più piccoli ed indifesi, ma spesso sono quelli che si trasformano domani in stalker, rapinatori o stupratori.

Si tratta in ogni caso di “persone” tendenti alla devianza sociale, infatti è stato ormai ampiamente dimostrato che il maltrattamento degli animali è il primo gradino della scala della violenza, ed in quanto tale è predittivo di future violenze.

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