Nuovo orario Circumvesuviana: il sindacato protesta e annuncia 4 ore di sciopero per venerdì 7 luglio.
Oggi prende il via il nuovo orario dei treni della circumvesuviana che tante polemiche ha suscitato nel momento della sua presentazione da parte dell’EAV. Nuovo orario che prevede tutti treni direttissimi sulla tratta Napoli-Sorrento fino alla stazione di Torre Annunziata, dopo la quale i treni diventano “accelerati” e fermano in tutte le stazioni fino a Sorrento, probabilmente per favorire l’afflusso di turisti in penisola. Un piano che però non piace, ha destato molte perplessità e ha originato un mare di polemiche. In primis, perché privilegia i residenti delle penisola sorrentina è penalizza tutti i pendolari a nord di Torre Annunziata. Invece, è un piano di trasporto sperimentale e di nova concezione secondo il presidente dell’EAV Uberto De Gregorio che va avanti per la sua strada senza guardare in faccia a nessuno. Che però ora è ferocemente contestato non solo dai pendolari ma anche e soprattutto dai dipendenti della Circumvesuviana che attraverso il loro sindacato annunciano una giornata di protesta per venerdì 7 luglio con l’astensione dal lavoro dalle 9:00 alle 13:00.
Si tratta di uno sciopero di 4 ore fa sapere il sindacato Orsa “per protestare contro un’azienda che ha deciso di non rispettare più le regole, finanche quelle che essa stessa ha emanato per far capire al management dell’Eav che loro non sono al di sopra delle regole e che il rispetto di esse, ma soprattutto dei lavoratori e degli utenti, deve essere messo al primo posto tra le loro priorità. Lo sciopero è sempre un atto ‘estremo’ nel settore dei trasporti poi è la fine di un lungo percorso, con tentativi di conciliazione, prima all’interno dell’azienda e poi con la mediazione della Prefettura. Ebbene, ci si chiederà, si poteva evitare? Certamente, si sarebbe potuto anche evitare, sarebbe bastato che l’Eav avesse mantenuto fede a ciò che aveva dichiarato e sottoscritto in Prefettura. Ciò non è stato. Noi del sindacato Orsa chiediamo scusa agli utenti per il disagio arrecato, ma non abbiamo un altro strumento per protestare e manifestare tutto il nostro disaccordo sulla politica che il management dell’Eav ha nella gestione e nell’utilizzo del personale, nel cambiamento degli orari di lavoro, nel pagamento di quanto dovuto in busta paga, nella chiusura e nella disabilitazione di impianti di stazione”