Oggi 17 luglio si celebra la Giornata Mondiale delle Emoji, ovvero delle faccine e immagini che ormai appaiono in ogni conversazione digitale da WhatsApp ai commenti sui social network, ma anche nelle email oppure nelle pubblicità su qualsiasi media. Nate ormai oltre 30 anni fa (come evoluzione delle emoticon o smiley composte da caratteri ascii), le emoji hanno come obiettivo quello di rendere più comprensibile lo stato d’animo così come il tono di un messaggio, ma possono anche esprimere interi concetti in modo immediato e divertente. Per celebrare al meglio questa giornata speciale abbiamo scelto 10 curiosità da scoprire subito sulle emoji.
Non si può che partire con il nome, che cosa significa emoji? La derivazione è dal giapponese con la e che sta per immagine (絵) e moji che sta per carattere (文字), un lemma che descrive perfettamente il significato di questo strumento. Alla base delle emoji ci sono le emoticon, nate tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio ’80 a seconda delle versioni, con la prima faccina felice “due punti, trattino e parentesi chiusa” e il suo contraltare triste con la parentesi aperta. lo scopo era appunto quello di rendere più comprensibile il tono di un messaggio scritto.
Il merito del Giappone è quello di aver definitivamente lanciato il fenomeno delle emoji, che sono una versione più elaborata ed estesa delle emoticon, come dimostrato anche dal primo set di faccine al mondo che è stato diffuso nel 1997 dall’operatore telefonico nipponico Softbank con 90 immagini (e non Docomo come si dice spesso).
L’emoji che ride fino alle lacrime è la più popolare al mondo secondo diverse ricerche – comprese le statistiche dell’Unicode Consortium – e nel 2015 è stata addirittura dichiarata la parola dell’anno dal prestigioso Oxford Dictionary. Inoltre, quella del pollice in su può addirittura valere come la firma su un contratto in alcune parti del mondo.
Fino a pochi anni fa era presente anche l’emoji di una pistola, che è stata poi eliminata in favore di una sua versione più innocua e pacifica come quella ad acqua.
Nel 2017 è addirittura stato girato un film con protagonista le emoji intitolato appunto The Emoji Movie, un progetto curioso ma che di certo non passerà alla storia delle pellicole più significative di sempre.
Grazie alla tastiera di Google è possibile divertirsi combinando le varie emoji creando ibridi di qualsiasi tipo, la funzione è nota come Emoji Kitchen e offre migliaia e migliaia di opzioni.
Gli emoji o le emoji? L’Accademia della Crusca ha optato per il maschile, mentre l’Enciclopedia Treccani lascia libera la scelta, tuttavia, gli utenti del web prediligono il genere femminile con risultati più che doppi con una rapida comparazione sui risultati di Google.
L’organo responsabile e l’Unicode Consortium che in estate pubblica la prima bozza (ecco l’ultima) per poi validare la scelta a settembre e passando la palla ai vari colossi come Apple e Google che poi procederanno a integrarle ed eventualmente a personalizzarle.
Infine, perché si è scelto proprio il 17 luglio come giornata mondiale delle emoji? Semplice, è stato scelto proprio il giorno che appare nell’emoji del calendario.