Ieri è stata la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: una grande risorsa per la società
«Nella vecchiaia daranno ancora frutti» (Sal 92,15) sembra un avviso di Papa Francesco, ma è un invito a tutti affinchè riflettano sul fatto che la presenza degli anziani significa avere un’importante componente umana che può ancora dare un grande contributo alla crescita economica e culturale della società.
La vecchiaia non è un tempo inutile in cui farci da parte tirando i remi in barca, ma una stagione in cui portare ancora frutti.
La vecchiaia è una stagione non facile da comprendere. Neppure in famiglia. Una ricerca coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità evidenzia che quasi un anziano su tre (29%) rappresenta una risorsa per i propri parenti o per la collettività.
Eppure appena scemano le forze e queste collaborazioni sociali vengono meno, è grande la tentazione, anche tra le mura di casa, di “balconizzare”, mettere alla finestra il nonno .
E’ in questo momento di ridotta considerazione che l’80% degli anziani sente forte l’isolamento sociale; dichiara l’impossibilità di partecipare ad attività comunitarie; denuncia la difficoltà di accedere ai servizi sanitari, si sente insoddisfatto della propria vita. I disturbi delle patologie croniche, che interessano il 60,9% degli anziani , diventano più invalidanti e nel 16,5% dei nonni portano alla depressione. E’ in questi situazioni esistenziali che il Papa chiede alle istituzioni di farsi promotori non solo di piani di assistenza, ma soprattutto di progetti di esistenza.
Il Papa invita i nonni a rivolgere lo sguardo al futuro e indica loro nuove missioni: 1) Curare la relazione con Dio e con gli altri: anzitutto la famiglia, i figli, i nipoti, ai quali offrire il nostro affetto pieno di premure; come pure le persone povere e sofferenti, alle quali farsi prossimi con l’aiuto concreto. 2) Amare le nuove generazioni 3) Essere maestri di un modo di vivere pacifico e attento ai più deboli. 4) Custodire il creato.