Nato a Brindisi il 22 luglio 1559, rimasto orfano di entrambi i genitori entrò fra i Cappuccini dove fece la professione religiosa nel 1576. Quindi si dedicò agli studi e all’approfondimento della conoscenza della Bibbia, imparando perfettamente anche le lingue bibliche, tanto da destare ammirazione fra gli stessi rabbini. Ordinato sacerdote nel 1582, fu incaricato dell’insegnamento teologico ai chierici, poi eletto guardiano, maestro dei novizi e nel 1589 superiore provinciale dei Cappuccini toscani e successivamente di quelli veneti e di quelli della Svizzera. Nel 1699 fu incaricato di stabilire a Praga, allora capitale del Sacro Romano Impero, il primo manipolo di missionari e vi riuscì nonostante l’ostilità della popolazione, in gran parte eretica, la grave minaccia della peste che mieteva vittime in tutta la regione, e l’accanita persecuzione delle autorità boeme. Grazie però alla sua santità col tempo finì per guadagnarsi la stima e la venerazione dei principali ministri e persino degli eretici. Tornato in Italia nel 1602 fu eletto generale dell’Ordine e come tale percorse a piedi, in un triennio, gran parte dell’Europa cattolica, visitando quasi tutte le province, celebrando capitoli, correggendo abusi, ripristinando l’osservanza regolare, lasciando ovunque memorabili esempi di virtù e suscitando ondate di fervore religioso. Nel 1606 papa Paolo V gli ordinò di tornare a Praga, dove rimase fino al 1609. Seguirono per lui importanti incarichi diplomatici alla corte di Madrid e a Monaco. Riconfermato definitore dell’Ordine, mentre era in viaggio per Brindisi, sopraffatto da acuti dolori di gotta, si dovette fermare a Napoli, dove gli fu chiesto di far conoscere a Filippo II il malgoverno del viceré spagnolo. Raggiunto il sovrano a Lisbona, vi morì il 22 luglio, giorno del suo 60° compleanno. Beatificato da Pio VI nel 1783, fu canonizzato da Leone XIII nel 1881 e proclamato Dottore della Chiesa da Giovanni XXIII nel 1959.