Oggi la Chiesa festeggia Santa Clelia Barbieri

Clelia Barbieri, la più giovane fondatrice della Chiesa, nacque il 13 febbraio 1847 a Santa Maria delle Budrie in San Giovanni in Persiceto (Bologna) e fin da piccola si sentì attratta dalla preghiera e dalle pratiche di pietà dedicandosi a varie forme di apostolato: nei giorni di festa raccoglieva le bambine nell’oratorio annesso alla chiesa per insegnare loro il catechismo e come ricevere i sacramenti. Più avanti cominciò a entrare nelle case dei malati, soprattutto poveri, per assisterli e confortarli e col tempo diventò il centro propulsore delle opere parrocchiali, sotto la guida spirituale di don Gaetano Guidi. Colpita da una grave forma di tubercolosi, ne fu guarita quando aveva già ricevuto il Viatico e l’Unzione degli infermi: «Questa volta», disse alla mamma, «il Signore non mi prende; vuole prima qualche altra cosa da me». Intanto aveva riunito attorno a sé alcune compagne – denominate Minime dell’Addolorata – desiderose di fare un po’ di bene accanto ai piccoli, ai poveri, ai malati, agli emarginati. Aveva messo gli occhi su una casa di proprietà del maestro comunale che vi gestiva una scuola ma che, rimasto vedovo, abbandonò tutto e don Guidi ottenne che fosse affittata alla nascente comunità, che però inizialmente fu assai criticata e non trovò appoggi che nel parroco, il quale la sosteneva anche economicamente. La Fondatrice non perse mai comunque la fiducia nella Provvidenza, che nei momenti di maggiori ristrettezze interveniva sempre a garantire il necessario. Durante la sua ultima malattia, intervenne un benefattore, un ricco proprietario di Anzola dell’Emilia, il quale promise che avrebbe mantenuto dodici suore qualora l’Istituto si fosse affermato. Il che avvenne. Clelia non vide però il consolidamento del proprio Istituto perché morì il 13 luglio 1870 a soli 23 anni. Beatificata da Paolo VI nel 1968, fu canonizzata da Giovanni Paolo II il 9 aprile 1989. E’ venerata come patrona dei catechisti dell’Emilia Romagna.